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Lenticchie

Cibo per le feste simbolo di prosperità

La Lenticchia (Lens culinaris) è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Leguminose o Fabacee, come i piselli o i fagioli. Questa grande famiglia accomuna tutte le specie che ne fanno parte per il fatto che i semi sono racchiusi in un'infruttescenza detta legume o baccello. Il termine lenticchia deriva dal latino “lenticula”, piccola lente, dalla forma dei suoi semi.
La pianta di lenticchie si presenta con vegetazione leggera, con viticci che si arrotolano e con fiori bianchi o azzurri, tipici delle leguminose. Anche i semi, che noi mangiamo, possono essere di vari colori, a seconda della varietà. Troviamo lenticchie gialle, rosa, verdi, rosse e marroni, con tante sfumature intermedie. Si tratta di una pianta annuale presente nel nostro territorio sin dall'antichità. In una grotta in Grecia, sono stati ritrovati dei reperti fossili che dimostrano che il consumo di lenticchie risale ad oltre 10.000 anni fa. In pratica è la leguminosa più antica.


La storia
Il consumo delle lenticchie coltivate risale alla nascita dell’agricoltura, in Mesopotamia. Da sempre quindi le lenticchie sono presenti in tutto il bacino del Mediterraneo. Vengono citate persino nella Sacra bibbia, nel libro della Genesi.  Si narra che Esaù, rientrando affamato dalla campagna, scambiò la primogenitura con il fratello gemello Giacobbe, per un piatto di lenticchie. Plinio il Vecchio glorifica le lenticchie, nella sua “Naturalis historia”, per la loro capacità di infondere tranquillità all’animo. Anche il Poeta Virgilio le descrive nelle “Georgiche”. Nel Medioevo e nel Rinascimento vennero definite la carne dei poveri e i nobili  si rifiutavano di mangiarle considerandole inadatte al loro fine palato.

La diffusione
Le lenticchie sono coltivate nel mondo intero, in Italia sono concentrate nella zona di Marche e Umbria, Castelluccio di Norcia e Altopiano di Colfiorito, e nel meridione.

Utilizzo in cucina e proprietà
Con le lenticchie si possono preparare gustose zuppe, purè e contorni e abbinarle al cotechino, zampone o salsicce.
I vegetariani e vegani possono preparare gli hamburger di lenticchie: cuocerne una porzione e mescolarla ad una piccola cipolla tritata e rosolata. Frullare il tutto e dare la forma della polpetta, passarla in forno medio per 15-20 minuti. Possiamo anche utilizzare le lenticchie in umido, aggiungendo un po’ di salsa di pomodoro, per condire la pasta al posto del ragù di carne. Le lenticchie sono un concentrato di sostanze benefiche, in particolare sono ricche di proteine. Vi troviamo poi carboidrati, pochi grassi, di tipo insaturo, vitamine A,C, PP e del gruppo B, sali minerali come  fosforo, potassio, ferro, calcio e magnesio, flavonoidi e fibre. Contengono antiossidanti, aiutano la concentrazione e la memoria. Hanno un alto potere nutritivo, un etto di lenticchie fornisce circa 300 calorie, le proteine contenute possono sostituire una  bistecca. Le fibre sono un valido aiuto per combattere la stitichezza. Si trova in commercio anche la farina di lenticchie. Non contiene glutine, può quindi essere consumata anche da chi soffre di celiachìa. L’usanza di considerarle portafortuna risale all’antica Roma, alla fine dell’anno si regalava un sacchetto di lenticchie, con l’auspicio che si trasformassero in monete. Non devono quindi mancare nei pranzi delle feste, porteranno fortuna anche a noi.

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Riguardo l'autore

Maria Rosa Macchiella

Maria Rosa Macchiella

Area: Cucina - Salute e benessere