Il cavolfiore (Brassica oleracea var. Botritys) è una varietà di cavolo, ortaggio invernale molto salutare appartenente alla famiglia delle Brassicaceae o Crucifere: è la stessa della rucola e della senape, piante dalle grandi virtù salutari.
Il cavolfiore è caratterizzato da un’infiorescenza formata da molti peduncoli fiorali grossi e costipati. Questa “palla fiorale” compatta è la parte commestibile dell’ortaggio, può assumere vari colori: bianco, verde, giallo o violetto, che derivano da varie selezioni. Il “fiore” è rivestito da foglie avvolgenti, verde chiaro, anch’esse commestibili.
Nome e storia
Il suo nome deriva dal latino “caulis” o fusto e “floris” cioè fiore. Circa tre secoli prima di Cristo il famoso filosofo botanico Teofrasto descrisse vari tipi di cavoli nel suo trattato “Historia plantarum”. Duemila anni orsono, Plinio il Vecchio elogiava i cavoli per i loro grandi pregi ma, nonostante i benefici descritti, venivano considerati cibo per i poveri. Durante il medioevo, grazie ai monaci benedettini e ai loro orti botanici, vi fu grande diffusione di cavoli cappucci, cavoli rapa, cavolfiori e broccoli. Il loro successo derivò anche dal fatto che durante l’inverno queste verdure rappresentavano una preziosa integrazione alimentare grazie alla loro ricchezza in fitonutrienti.
Proprietà
Il cavolfiore e tutte le varietà di cavoli contengono molta acqua, sono ricchi di vitamina A, C e K, sali minerali, ferro, calcio, fosforo, potassio e sodio, acidi grassi omega3 e omega6, carotenoidi, flavonoidi e acido glutammico. Inoltre, contengono diversi composti solforati, che producono il caratteristico odore durante la cottura.
Per evitare che l’odore si propaghi per tutta la casa, mettere all’interno della pentola di cottura una fetta di pane morbido imbevuta di aceto o succo di limone. |
I composti solforati sembrano svolgere funzioni antitumorali e sono un valido supporto alimentare per la prevenzione di vari tipi di tumori, in particolare quelli all’apparato digerente e urogenitale. I cavolfiori hanno proprietà diuretiche, antisettiche e antinfiammatorie, proteggono l’apparato cardiocircolatorio, mantenendo sotto controllo la pressione sanguigna. Aiutano il sistema immunitario e sono depurativi, disintossicanti e antianemici. Il cavolfiore può essere consumato anche dai diabetici poiché riesce a regolare i livelli di zucchero nel sangue. Fornisce circa 25 calorie per 100 grammi. Per mantenersi in salute, bisognerebbe mangiarne 2 o 3 volte alla settimana, meglio se cotto al vapore o in pochissima acqua.
Il cavolfiore fresco deve essere compatto e croccante. Generalmente viene consumato bollito, fritto, arrostito, gratinato o cotto al vapore.
Può essere usato come contorno o anche come piatto principale, nella preparazione di zuppe di verdura. Questo ortaggio può essere mangiato anche crudo, nelle insalate. Si prende solo la parte superiore del “fiore”, le cosiddette testine, si aggiungono a verdure fresche miste, tagliate sottili. Si condisce poi con olio extravergine di oliva, limone, sale e pepe.