Le ultime frontiere della biologia hanno dimostrato che le piante, lungi dall’essere organismi passivi, sono intelligenti, attive e sensibili, poco importa che non si possano fisicamente spostare da sole da un luogo all’altro.
Oggi il 90% della nostra vita si svolge in luoghi chiusi e artificiali: un vero e proprio deficit di natura che, secondo gli esperti, entro il 2050 potrebbe portare oltre il 70% della popolazione a risentire di disagi psichici e fisici. L’essere umano ha una tendenza innata, la cosiddetta biofilia, a provare un senso di connessione con la natura. Proprio per questo oggi, sempre più stressati dalla vita frenetica, cerchiamo la benefica sensazione data dal contatto con la natura. Questa esigenza non è solo individuale, ma anche collettiva: le piante non solo diminuiscono l’anidride carbonica, raffrescano il microclima urbano e riducono l’inquinamento acustico, migliorano anche la qualità della vita di chi abita in un palazzo, offrendo spazi per la condivisione e favorendo la coesione sociale.