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Spreco alimentare



Uno degli obiettivi dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile è “dimezzare lo spreco alimentare entro il 2023”. Si stima che 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti prodotti a livello mondiale finiscano nella spazzatura, circa un terzo della produzione globale. La FAO ha individuato due “situazioni” che hanno un forte peso in questi dati: le perdite alimentari e lo spreco. Le perdite intervengono nelle prime fasi della filiera e a volte impediscono ai prodotti di essere trasformati (nei Paesi in via di sviluppo i problemi sono dovuti alla mancanza di infrastrutture o impianti di conservazione), lo spreco, invece, più o meno consapevole è causato da una gestione errata delle scorte a livello sia della grande distribuzione sia domestico e da altre ragioni comportamentali del consumatore finale o estetiche della catena commerciale. Ridurre lo spreco alimentare porterebbe vantaggi sia ambientali, in termini di riduzione delle emissioni di gas serra e allentamento della pressione sulle risorse idriche e di suolo, sia economici e sociali in ottica di economia circolare e ridistribuzione dell’invenduto a enti caritatevoli o persone bisognose.

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Elena Fracassi

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