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Parco regionale dei Campi Flegrei (Campania)

Terra, acqua e fuoco. Queste tre parole sintetizzano il territorio del Parco regionale dei Campi Flegrei, una delle maggiori aree italiane per importanza storico-archeologica e ambientale. La zona, che si estende per tutto l'arco del golfo di Pozzuoli e di Napoli, in epoca romana costituiva il secondo sistema urbano territoriale del mondo.
Attualmente ricopre i Comuni campani di Bacoli, Monte di Procida, Napoli e Pozzuoli. Il territorio è contraddistinto da un unico sistema vulcanico che è in continua evoluzione, denominato l'archiflegreo.


Storia e cultura
Oltre i confini occidentali di Napoli, superata la collina di Posillipo, si estendono i Campi Flegrei. Il termine può essere tradotto anche in “campi che bruciano” o “campi ardenti” per via delle numerose serie di vulcani spenti, incastonati in un paesaggio vario e movimentato. La natura vulcanica ha reso questi luoghi non solo dotati di una particolare bellezza, ma anche di un terreno molto fertile, con la presenza di acque termali di ottima qualità, insenature protette, porti naturali e la ricca presenza di materiali da costruzione come tufo e pozzolana.
In quest’area, ancor prima dell’arrivo dei romani, è nata una delle più antiche città della Magna Grecia: Cuma. Infatti, poche località nel mondo possono vantare tanta storia e tanti monumenti come i Campi Flegrei.
Tra le strutture archeologiche più importanti si possono annoverare: l’anfiteatro di Pozzuoli, il Macellum (tempio augusteo), il complesso termale di Baia, la Piscina Mirabile e le Cento Camerelle di Bacoli e, a Misero, il sacello degli Augustali e la grotta della Dragonara. Inoltre, meritano una visita i monumenti sommersi di Baia e del Portus Julius, realizzato in onore di Giulio Cesare.

Fauna
All’interno del Parco i mammiferi più comuni sono la donnola, la faina, la volpe e saltuariamente è stata avvistata la presenza di conigli e lepri. La zona è anche territorio di sosta per uccelli migratori come gheppio, rigogolo, cormorano, lodolaio, moretta tabaccata, svasso, beccaccia e torcicollo.
Flora
Grazie al clima mediterraneo il territorio del Parco offre una moltitudine di specie. Il terreno dei Campi Flegrei è prevalentemente acido e perciò sono presenti numerose specie acidofile. Nelle zone di macchia mediterranea sono ospitate le varietà sempreverdi come mirto, cisto, lentisco, erica, leccio e corbezzolo.
Tra le dune costiere crescono cakileto, rosmarino, ginepro e ammofileto, mentre nelle zone più umide si trovano molluschi d’acqua dolce e una vegetazione tipicamente igrofila. Sulle coste sabbiose sono presenti specie adatte al clima ventoso, come le alofite e la macchia mediterranea ospita giglio di mare, ammofila arenaria, vilucchio marittimo, eringio marino e finocchio litorale spinoso.

Cosa mangiare
I Campi Flegrei sono una zona di mare con antiche famiglie di pescatori e i piatti tipici sono a base di pesce fresco e di prodotti del mare. Ma essendo un luogo incastonato tra mare e vulcani e con un terreno fertile, sono molto rinomati anche i prodotti della terra, tra cui il vino locale, la Falanghina dei Campi Flegrei.
In poche righe sarebbe difficile esaurire la vastità di piatti e pietanze tipiche di questa terra, perciò vi rimandiamo ai migliori ricettari di cucina napoletana e campana.

Parco regionale dei campi flegrei (Campania)

Riguardo l'autore

Alessandro Ponzoni

Alessandro Ponzoni

Area: Agricoltura, digital media, editoria, pubbliche relazioni, non profit