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Inizio a farmi l’orto!

Sovescio



Per una buona riuscita delle nostre coltivazioni, siano esse orti o frutteti, dobbiamo adottare tutte le tecniche utili e conosciute per fare in modo che le piante abbiano a disposizione tutti gli elementi per crescere e vegetare al meglio, per donarci abbondanti e gustose produzioni di ortaggi e frutta. Come abbiamo visto durante l’anno gli elementi da tenere in considerazione sono diversi: tipologia di terreno, tecniche di semina e trapianto, lavorazioni del terreno, controllo delle malattie, irrigazioni e, non da ultimo, la dotazione di elementi nutritivi.
 
Perché una pianta possa crescere e svilupparsi, è importante che abbia a disposizione nel terreno diverse sostanze nutritive in quantità sufficienti per la crescita.

Quando andiamo a raccogliere gli ortaggi, sia sotto forma di frutti che di foglie (lo stesso principio vale per la frutta raccolta dagli alberi), andiamo ad asportare un certo quantitativo di sostanze che la pianta ha assorbito ed elaborato per lo sviluppo, ma che dovranno quindi essere ripristinate affinché le coltivazioni successive possano avere i necessari nutrienti e per evitare che il terreno si impoverisca. Ecco che la dotazione può essere ripristinata semplicemente apportando al terreno adeguati quantitativi di concimi organici (letami), chimici o minerali.

I vantaggi del sovescio
Fra le diverse opportunità esistenti, oltre alla concimazione, è possibile ripristinare la fertilità del terreno anche con tecniche naturali come il sovescio.
 
La tecnica del sovescio consiste nel coltivare un erbaio da miscuglio, cioè costituito da più specie diverse, che all’inizio delle prime fioriture verrà sfalciato, meglio se macinato, e quindi interrato.

Rispetto alle classiche concimazioni i vantaggi sono molteplici. Queste coltivazioni “a perdere” apportano sostanza organica e quindi humus al terreno, contrastano lo sviluppo delle malerbe, svolgono un’azione positiva sulla struttura del terreno affondando con le radici, mantengono le coperture delle aiuole, evitando dilavazioni, compattamenti e perdite per erosione. Il sovescio è una tecnica professionale, utilizzabile anche nei piccoli orti, e può essere applicata sulle aiuole nella pausa fra una coltura e l’altra anche a distanza di 2 o 3 anni, alternandolo alle normali concimazioni.

Come realizzare il sovescio
La coltivazione si esegue seminando a spaglio dopo una lavorazione anche grossolana del terreno, un miscuglio di diverse essenze da erbaio appartenenti alle famiglie botaniche delle graminacee, leguminose e crucifere. 
In genere sono piante rustiche che non necessitano né di irrigazione né di concimazione. Un consiglio è quello di effettuare la semina prima di una pioggia (consultando le previsioni meteo) o sfruttando l’umidità residua del terreno stesso.
 
Dosare i quantitativi per la semina non è semplice in quanto i semi sono molto piccoli: risulta più facile impiegare una miscela già predisposta disponibile in commercio o rivolgersi a qualche agricoltore conoscente.

Gli erbai quando raggiungono l’inizio della fioritura saranno terminati (evitando che vadano a seme per non infestare il terreno) con l’impiego del decespugliatore o del rasaerba e l’erba ricavata dovrà essere incorporata al terreno al massimo entro un giorno, con l’impiego della vanga o della forca a denti larghi, con una lavorazione profonda al massimo 20 cm. Tale profondità garantisce che che la sostanza organica venga trasformata in fertile humus e sia nelle vicinanze dello spazio dove si sviluppano le radici. Successivamente, a distanza di una settimana nei periodi più caldi e fino a 3 settimane nei periodi più freddi, si potranno ultimare le lavorazioni per eseguire le semine dei nostri ortaggi in modo che possano usufruire al meglio dei vantaggi dati da questa tecnica. 

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Dario Zanella

Dario Zanella

Area: Orto e giardino