Il Fascicolo Sanitario Elettronico

Cos’è
Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), conosciuto anche come Electronic Health Record (EHR) è stato istituito in Italia alla fine del 2012 ma è solo da maggio del 2020, grazie al c.d. “Decreto Rilancio”, che ha visto la sua piena operatività, tant’è che ad oggi sono oltre 57 milioni i Fascicoli Sanitari Elettronici realizzati ed in questi sono presenti più di 385 milioni di referti a partire dal 19.05.2020.
Il Fascicolo Sanitario Elettronico rappresenta evidentemente un importante contributo alla semplificazione avviata nel Paese, consentendo ai cittadini il veloce accesso da remoto alla propria storia clinica e ai propri dati sanitari, fattore non di poco conto, posto che in situazioni di emergenza la conoscenza immediata dei dati può rivelarsi vitale.
Al fascicolo può accedere solo l’interessato il quale, a sua volta, può autorizzare l’accesso e la consultazione ai sanitari ed agli addetti socio-sanitari, nell’ambito di procedure molto rigorose che consentono di monitorare in qualsiasi momento, al fine di evitare ogni tipo di abuso, quali soggetti abbiano avuto adito al FSE.

Come accedere
Si effettua l’accesso al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico visitando la relativa pagina nazionale all’indirizzo https://www.fascicolosanitario.gov.it/it/fascicoli-regionali nella quale sono presenti i collegamenti ai portali regionali.
Una volta entrati nella pagina regionale, al fine di consultare il FSE, occorrerà possedere 1 dei 3 strumenti necessari ad identificarsi:
1. Identità digitale SPID;
2. Carta d’Identità Elettronica (CIE);
3. Carta Nazionale dei Servizi (CNS- tessera sanitaria).

Le informazioni contenute
Le informazioni contenute nel Fascicolo Sanitario Elettronico sono disciplinate da un apposito regolamento che le distingue in:
1. Nucleo minimo;
2. Dati e documenti integrativi.
Il “Nucleo minimo” è uguale per tutti i FSE istituiti dalle Regioni e dalle Province autonome e contiene:
- i dati identificativi e amministrativi dell’assistito;
- i referti;
- i verbali pronto soccorso;
- le lettere di dimissione;
- il profilo sanitario sintetico;
- il dossier farmaceutico;
- il consenso o diniego alla donazione degli organi e tessuti.
Quanto ai dati e documenti integrativi, la loro presenza è in funzione delle scelte effettuate dalle singole Regioni e Province autonome sia in materia di politica sanitaria, sia in base al livello di digitalizzazione raggiunto.

Accedendo al proprio FSE l’interessato può esprimere il consenso affinché i soggetti che prendono in cura un assistito possano accedere ai dati e ai documenti presenti.

Minorenni
Anche i minori possono accedere al FSE, ma il consenso alla consultazione deve essere espresso da chi esercita la responsabilità genitoriale o dal rappresentante legale, previa identificazione dello stesso. Per i soggetti interdetti o inabilitati il consenso deve essere espresso dal rappresentante nominato dal giudice.

Riservatezza
Avvalendosi del diritto all’oscuramento l’assistito ha la facoltà di non rendere visibili nel FSE i dati relativi ad una prestazione che ha ricevuto, così come vengono automaticamente oscurati una serie di dati, definiti “a maggior tutela”, come quelli delle persone sieropositive, delle donne che si sottopongono a un’interruzione volontaria di gravidanza, delle vittime di atti di violenza sessuale o di pedofilia, delle persone che fanno uso di sostanze stupefacenti, di sostanze psicotrope e di alcool, dei servizi offerti dai consultori familiari.

Non fornire il consenso alla consultazione del FSE non comporta l’interruzione delle prestazioni sanitarie ma non permette ai sanitari che prendono in cura l’assistito di conoscerne il quadro sanitario al fine di una migliore prestazione.