Il basilico (Ocimum basilicum) è un'erba fresca, aromatica e profumata
appartenente alla famiglia delle Labiate o Lamiacee. Si utilizzano le
foglie tenere e lucide e gli apici fiorali freschi.
Coltivazione
La sua coltivazione è molto semplice, il modo migliore per avere a disposizione il basilico sempre fresco è tenere le piantine nell’orto o in giardino: preferisce terreno morbido, ben drenato e clima mite. Possiamo anche tenerlo in un vaso sul balcone e prelevare le foglie quando ci servono. Tagliando l’apice della piantina, essa si svilupperà come un piccolo cespuglio e avremo a disposizione le sue foglie profumate per lungo tempo.
Il basilico ha fusto eretto e ramificato, foglie dal colore verde brillante e uno stelo con fiorellini bianchi o rosei anch’essi commestibili.
Varietà
Il più comune è il basilico classico o genovese, coltivato per produrre il pesto ligure. Esistono anche varietà ornamentali con foglie color porpora o con margine increspato.
Il basilico ha origine orientale ma, fin dai tempi dell’antica Roma, è una delle erbe aromatiche più utilizzate nella medicina e nella cucina mediterranea. Gli antichi romani lo associarono alla figura mitologica del re dei serpenti in grado di uccidere con lo sguardo: il basilico sarebbe servito come antidoto al suo veleno. Per gli Egiziani era importante in quanto indispensabile ingrediente per imbalsamare i defunti. Il suo nome deriva dal greco Basylicon, regale e maestoso, per la grande importanza attribuita a questa profumata pianta.
Proprietà
Il basilico dà il meglio di sé quando viene utilizzato fresco, quindi è meglio aggiungerlo alle pietanze all’ultimo momento. Si usa nelle insalate, con i pomodori, le zucchine, il pesce e le carni bianche. Si può conservare congelandolo, ma perde parte del suo fresco aroma. Contiene proteine, fibre, vitamine A, C e K e sali minerali come ferro e calcio. Oltre che in cucina si utilizza nell’industria profumiera, viene distillato il suo olio essenziale che contiene eucaliptolo ed eugenolo. Anticamente alcuni naturalisti lo ritenevano addirittura velenoso e immagine diabolica, altri invece lo consideravano simbolo di forza e di vigore e gli riconoscevano proprietà benefiche toniche e vitalizzanti. Nel medioevo gli furono riconosciute anche proprietà antiparassitarie, oltre che aromatiche e le navi, quando salpavano dai porti, dovevano sempre averne un buon carico per eliminare insetti e cattivi odori nei lunghi viaggi.