È ormai risaputa l'importanza dell'attività fisica nella determinazione del nostro stato di salute e della nostra longevità oltre che della qualità della vita. Purtroppo però ricorre spesso il pensiero che l'esercizio fisico sia un'attività esclusiva per i soggetti giovani e sani e si sottovaluta quindi la sua importanza come mezzo di prevenzione e terapia per i soggetti più anziani o malati. Per questi individui spesso il ruolo dell'esercizio fisico risulta ancora più incisivo e determinante e condiziona l'evolversi sia del processo fisiologico dell'invecchiamento sia delle patologie croniche esistenti.
Il paradosso dell’esercizio fisico nel soggetto anziano
Abbiamo appena affermato che il soggetto anziano è colui che trarrebbe i maggiori benefici da un adeguato protocollo di attività motoria ma paradossalmente è colui che ne fa di meno. Dai dati Istat emerge infatti come i soggetti di età compresa tra i 55 e i 64 anni che praticano attività fisica regolare siano solo il 19%; un trend che subisce un rapido declino fino al 5,4% negli over 75. Questa situazione risulta allarmante se consideriamo che la mancanza di una sufficiente attività fisica rappresenta uno dei maggiori rischi di infermità e di perdita di autonomia.
Un circolo vizioso
Durante il processo di invecchiamento si instaura un vero e proprio circolo vizioso: il progressivo peggioramento della funzionalità muscolare e cardiorespiratoria determina una sensazione di affaticamento maggiore che a sua volta induce verso un livello di sedentarizzazione più elevato. Questa condizione favorisce una diminuzione degli stimoli meccanici applicati e di conseguenza un successivo aggravamento delle condizioni fisiologicamente legate all’invecchiamento tra cui la sarcopenia, la diminuzione della densità ossea e il peggioramento della fitness cardio-respiratoria. Intraprendere un programma di attività motoria si rivela una scelta vincente di interrompere questo circolo vizioso, migliorare la propria salute e beneficiare di una qualità di vita migliore.
I rischi legati all’inattività fisica nell’anziano
Sappiamo come la sedentarietà, e questo vale per tutte le fasce di età, sia tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo di patologie croniche come malattie cardiovascolari, diabete tipo II, sovrappeso, ipercolesterolemia, ipertensione, cancro, patologie mentali, ecc.
L’esercizio fisico nell’individuo anziano, oltre alla prevenzione di queste patologie, svolge un ruolo determinante per cercare di rallentare l’evoluzione di tre situazioni particolari che si creano fisiologicamente durante il processo di invecchiamento.
Che tipo di esercizio fisico svolgere?
L’esercizio fisico proposto deve sicuramente tenere in considerazione le esigenze individuali di ciascun soggetto ed essere prescritto da specialisti del movimento (laureati in scienze motorie) sotto indicazione del medico dello sport. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ci fornisce comunque delle indicazioni riguardanti i livelli raccomandati di attività fisica per il soggetto anziano allo scopo di promuovere il suo stato di salute: in particolare, è opportuno svolgere dai 150 ai 300 minuti di attività aerobica di moderata intensità o 75-150 minuti ad intensità vigorosa a settimana allo scopo di stimolare il sistema cardio-respiratorio e aumentare il livello di fitness del soggetto ed incentivare quindi una migliore funzionalità della pompa cardiaca, la formazione di nuovi capillari e di mitocondri. In aggiunta, è importante includere anche delle esercitazioni di rinforzo muscolare con sovraccarichi e di stimolazione dell’equilibrio per 2 volte alla settimana allo scopo di stimolare il fenomeno ipertrofico e migliorare le componenti di forza e potenza muscolare, di densità ossa, di equilibrio e ridurre quindi il rischio di incidenza di fratture/cadute.
Gli obbiettivi primari dell’attività fisica nel soggetto anziano
L’obbiettivo principale che si vuole ottenere attraverso un programma adeguato di attività fisica è il raggiungimento o il mantenimento dell’indipendenza funzionale del soggetto, della sua autonomia e di conseguenza mantenere elevata la sua autostima e la sua qualità della vita. L’anziano ha bisogno di muoversi per vivere meglio e ciò implica essere indipendente nelle faccende domestiche, nel fare la spesa, nel salire le scale, nello spostare dei pesi e nel giocare con i propri nipoti. Muoversi è un’arma che usiamo a nostro favore per godere a pieno della propria vita e della propria vecchiaia, di cui tutti dovremmo essere fieri!