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Diabete e attività fisica



Cosa è il diabete
Il diabete è una patologia metabolica caratterizzata da una condizione di iperglicemia cronica, cioè da un eccesso di glucosio nel sangue rispetto ai valori fisiologici. Si tratta di una patologia molto diffusa e purtroppo in costante aumento nella nostra popolazione, tanto che gli esperti parlano di “Pandemia di diabete e di obesità”, proprio perché le 2 patologie sono connesse tra di loro. Dall’ultima indagine Istat emerge infatti che il 5,3% degli italiani è diabetico, pari a oltre 3 milioni di persone. Si tratta di una situazione pericolosamente in crescita e che determinerà dei costi socio-sanitari insostenibili e che necessita quindi di essere affrontata con la massima competenza e serietà possibile.

tipologie di diabete e cause scatenanti
valori di riferimento per la diagnosi di diabete

Complicanze del diabete: ma perché una condizione di iperglicemia è così dannosa?
Una condizione di iperglicemia cronica è deleteria per il nostro organismo, in particolare per il sistema cardiovascolare. L’eccessiva quota di glucosio nel sangue danneggia l’endotelio vasale causando delle complicanze sia macrovascolari (a livello dei grandi vasi) che danneggiano il cuore e il cervello predisponendo all’infarto del miocardio e a ictus cerebrali; sia microvascolari (danneggiamento dei piccoli vasi) che includono la retinopatia diabetica (il diabete è la prima causa di cecità non traumatica); la nefropatia diabetica (il diabete è la prima causa di entrata in dialisi e quindi di insufficienza renale cronica terminale); la neuropatia diabetica (quindi alterazioni a carico dei nervi periferici che si manifestano attraverso disturbi della sensibilità, dolore, decadimento cognitivo precoce).
Quindi il diabete non uccide per l’iperglicemia ma per tutte le complicanze che ne derivano!

Ruolo dell’attività fisica nella prevenzione e nella terapia del diabete
Abbiamo visto come la più diffusa forma di diabete sia prevalentemente determinata da uno stile di vita scorretto e in particolare dalla sedentarietà, condizione che purtroppo coinvolge più del 40% della popolazione italiana e che rappresenta il quarto fattore di rischio per mortalità a livello mondiale. Condizione che predispone inoltre all’eccesso ponderale e all’obesità, considerate l’anticamera del diabete. Combattere questa epidemia implica necessariamente un cambio di mentalità che ci porti ad adottare quotidianamente e fin dalla tenera età uno stile di vita attivo, in benessere e lontano dalla sedentarietà.
L’esercizio fisico agisce ancora una volta, come nella maggior parte delle patologie cronico-degenerative, in 2 modi:
  • strumento di prevenzione: è stato dimostrato che l’attività fisica ritarda l’insorgenza di diabete tipo II nei soggetti predisposti geneticamente e ne scongiura la comparsa per tutti gli altri;
  • strumento terapeutico: perché insieme alla terapia farmacologica, l’esercizio fisico contribuisce a migliorare il controllo glicemico, migliorare l’insulino-sensibilità e ridurre la resistenza insulinica e il rischio di complicanze.
I benefici dell’attività fisica nel soggetto diabetico
L’attività fisica nel soggetto diabetico e non:
  • migliora il controllo glicemico: ossia la capacità di mantenere dentro il range fisiologico i livelli di glucosio nel sangue;
  • migliora l’insulino-sensibilità e riduce l’insulino-resistenza: l’azione dell’insulina diventa più efficace e permette di ridurre la condizione di iperglicemia cronica;
  • migliora il profilo cardiovascolare: migliora i tassi di ossidazione lipidica, aumenta il livello di colesterolo HDL e diminuisce il colesterolo LDL. Di conseguenza diminuisce il rischio di sviluppare placche aterosclerotiche e fenomeni ischemici;
  • aumenta l’aspettativa di vita e migliora la qualità della vita: diminuisce il rischio di complicanze del diabete come la retinopatia, neuropatia, ecc. Minori complicanze si traducono in una qualità della vita migliore e una maggiore autonomia e indipendenza.

Come agisce l’attività fisica?
L’esercizio fisico si rivela così efficace nel controllo glicemico e nel migliorare l’insulino-sensibilità perché ha una funzione insulino-mimetica, questo vuol dire che si comporta in maniera simile all’insulina senza però esserlo. In particolare, la sola contrazione muscolare permette di attivare delle vie biochimiche specifiche che permettono di immagazzinare il glucosio all’interno delle cellule senza l’aiuto dell’ormone insulina e determinando quindi una riduzione della glicemia e una maggiore insulino-sensibilità.
Ciò che è importante sottolineare è che questi effetti di maggiore insulino-sensibilità che si registrano post-esercizio sono transitori, ossia si mantengono per una determinata finestra temporale di 48-72h. Quindi la cosa più importante nel diabetico tipo II è la continuità e la costanza nello svolgere esercizio fisico proprio per non perdere i vantaggi recati dall’attività fisica stessa.

Attività fisica raccomandata
Le linee guida riguardanti i livelli di attività fisica raccomandati nel soggetto diabetico sono molto simili a quelle adottate per la popolazione generale, ovviamente con alcune precauzioni in più. In ogni modo, è bene che prima di intraprendere un programma di esercizio fisico, il soggetto si sottoponga a una visita medica preliminare, in modo da verificare lo stato di salute del soggetto (la presenza o meno di complicanze, il tipo di terapia ipoglicemizzante ecc) perché sono tutte valutazioni che devono essere prese in considerazione nella stesura del protocollo di allenamento. È sempre bene quindi affidarsi a una figura qualificata e competente, come quella del laureato in scienze motorie, che conoscendo la patologia e le eventuali complicanze sia acute che croniche, è in grado (in collaborazione con il medico di riferimento) di proporre un programma “cucito” sul soggetto stesso. In assenza di complicanze, l’attività fisica raccomandata comprende:
  • esercizio aerobico > 150 minuti/settimana ad intensità moderata-vigorosa. È importante che non si lascino passare più di 2 giorni consecutivi senza esercizio fisico per non perdere gli effetti benefici dell’attività fisica sul controllo glicemico. Esempio: camminata veloce, nuoto, ciclismo, ecc.;
  • rinforzo muscolare 2-3 volte a settimana (non in giorni consecutivi);
  • esercizi di stretching e di equilibrio.
Oltre a quelle che sono le linee guida di riferimento, l’importante è cercare di accogliere il movimento e l’attività fisica all’interno della propria routine quotidiana e nel proprio modo di essere. Ancora una volta siamo noi gli artefici del nostro destino! Se vogliamo vivere bene e a lungo ma soprattutto se vogliamo bene a noi stessi e alla nostra terra, abbiamo bisogno sempre più di muoverci e di prenderci cura del nostro corpo perché è l’unico luogo in cui staremo per tutta la vita.
Provate, ne sarete felici!

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Riguardo l'autore

Elisa Pastorio

Elisa Pastorio

Area: Dottore in scienze motorie, allenatrice e preparatrice atletica