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Cortecce!

Silenziosi, temerari, brinati. Dal freddo invernale emergono alberi e arbusti dotati di cortecce colorate e appariscenti.


Chi in questa stagione è alla ricerca di spunti di interesse nel proprio giardino o nel corso di una passeggiata nel parco può rimanere deluso. Poche le piante che fioriscono nel periodo più freddo dell’anno: calicanto (Chimonanthus praecox), gelsomino giallo (Jasminum nudiflorum), camelia invernale (Camelia sasanqua) e poco altro. Qualche arbusto (Cotoneaster e Mahonia) può offrirci bacche colorate, così come alcuni piccoli alberi quali il tradizionale biancospino o ricercate varietà di melo da fiore, appositamente selezionate nel corso degli anni. Soprattutto, per la maggior parte delle persone, l’inverno è il regno delle sempreverdi.
Sono davvero tanti i clienti che richiedono di prevedere per i propri spazi aperti specie arboree e arbustive a foglia persistente! Eppure, un progetto ben riuscito non può prescindere da una certa variabilità paesaggistica nel corso delle stagioni. Che monotonia sarebbe un giardino sempre uguale a se stesso, mese dopo mese; un giardino incapace di cambiare, di generare punti di vista e prospettive differenti a seconda della normale ciclicità della natura.

Belli d’inverno
Per molti, in inverno, una pianta non sempreverde è un “terribile scheletro”, con buona pace di qualsivoglia splendida architettura vegetale e dei decori che questa può ricamare nell’azzurro del cielo. Per superare la paura delle specie caducifoglie – al di là dell’uso di piante a fioritura molto precoce o tardiva o di piante che producono bacche interessanti – gioco spesso la carta delle cortecce decorative o inusuali.
Cortecce di colore rosso intenso, verde brillante, bianco puro oppure striate possono costituire ottimi attrattori di sguardi e ravvivare un angolo di giardino anche nei giorni della merla. Cortecce che si sfaldano a placche o a strisce sono altresì interessanti e possono, per esempio, diventare il punto focale di un terrazzo cittadino altrimenti anonimo.

Le più diffuse
Non occorre affannarsi troppo per trovare piante dalla corteccia decorativa. Molte sono sotto i nostri occhi ogni volta che facciamo visita a un vivaio o a un centro giardinaggio. I Cornus, per esempio, sono arbusti molto diffusi, capaci di regalare soddisfazioni sia in estate – grazie a un fogliame verde intenso o screziato a seconda della varietà – ma anche in inverno quando a risaltare sono i fusticini colorati. Varietà come Cornus sanguinea ‘Winterflame’, Cornus alba ‘Sibirica’ e Cornus stolonifera ‘Flaviramea’ sono probabilmente le più rappresentative: le prime due offrono ritidomi invernali di colore rosso intenso – grazie soprattutto ai fusticini più giovani –, la terza presenta invece colorazioni verde acido in grado di illuminare anche le giornate più corte dell’anno. Tutti questi Cornus – se regolarmente sottoposti a potatura – si adattano anche alla coltivazione in contenitore. Se lasciati crescere liberamente in piena terra, invece, possono ben presto assumere dimensioni medio-grandi con portamento tipicamente informale.
In questo caso sarà necessario procedere a periodiche potature di ringiovanimento per rimuovere i rami più vecchi che tendono progressivamente a disseccare e a perdere il colore brillante.
Un effetto decorativo davvero sorprendente lo può riservare anche la comunissima Lagerstroemia indica, ma per poterlo godere appieno dovremmo disporre di esemplari annosi, di grandi dimensioni. Nei soggetti più giovani, infatti, il gioco di colori che la corteccia instaura con la luce solare non è facilmente apprezzabile, anche a causa delle dimensioni limitate di questo alberello e della sua crescita lenta.

Scelte più sofisticate
Con un po’ più di pazienza possiamo sfogliare i cataloghi alla ricerca di specie e varietà meno conosciute o semplicemente meno diffuse. Lasciarsi ispirare dalle fotografie, immaginare come potrebbe diventare il nostro spazio verde con un nuovo acquisto, significa mettere alla prova la propria fantasia, lavorare su se stessi prima ancora che per il proprio giardino.
Come starebbe un Prunus ‘Mahogany Lustre’ al centro di una delle nostre aiuole? Come dialogherebbe la sua corteccia rossastra, ramata, a striature orizzontali con le altre piante già a dimora? Si tratta di un albero di circa 8 metri di altezza a maturità che, quindi, può assumere una funzione importante in giardini di dimensioni medio-piccole. La fioritura bianca nel mese di aprile – nonché le bacche che si sviluppano nelle settimane a seguire – e la corteccia colorata rendono questa varietà una scelta interessante per chi vive il giardino anche nelle stagioni meno favorevoli.
Inserire gli aceri tra le scelte più sofisticate potrebbe apparire azzardato. In realtà il genere Acer annovera decine di specie e centinaia di varietà. Un albero adatto a giardini di media grandezza è Acer griseum, che accompagna la corteccia rossa e abbondantemente fessurata con una colorazione decisamente intensa del fogliame autunnale: una combinazione davvero notevole. Per apprezzarlo appieno è bene porlo a dimora come esemplare isolato o sullo sfondo di piante sempreverdi.
Acer grosseri ‘Hersii’ è una varietà originaria dell’estremo oriente, più precisamente della Cina, caratterizzata da una corteccia verde percorsa da striature biancastre (non è certo un caso se gli inglesi lo definiscono snakebark maple, ossia “acero dalla corteccia di serpente”). Analogamente ad Acer griseum, la colorazione autunnale del fogliame è davvero suggestiva ma, a differenza del suo “cugino”, presenta un’architettura vegetale più contorta e interessante, con il fusto spesso ramificato sin dal basso a formare una chioma relativamente espansa.
Acer palmatum ‘Sango Kaku’ è invece una varietà di acero cosiddetto giapponese il cui nome può essere tradotto con “torre di corallo”. È sufficiente osservare il colore dei fusticini per rendersi conto che mai denominazione fu più azzeccata.
Si tratta di una varietà di dimensioni contenute che può essere coltivata in contenitore: quale migliore scelta di un grande vaso bianco, dal disegno minimale e contemporaneo, in grado di valorizzare sia il colore intenso della corteccia sia la colorazione autunnale del fogliame?

Un bianco elegante
Il pioppo bianco! Una specie molto diffusa, soprattutto nel contesto planiziale padano, è proprio Populus alba. Filari che costeggiano i corsi d’acqua, le rogge e i canali che solcano i fertili campi coltivati, il pioppo bianco si distingue anche in piena estate per il fogliame verde argentato che spicca quando il cielo si carica di temporali.
In inverno, la corteccia bianca emerge, luminosa, tra le nebbie fornendo un sicuro punto di riferimento, interrompendo l’orizzontalità dei campi coltivati. Certo è che per potersi permettere un pioppo bianco occorre disporre di spazi davvero rilevanti, anche nel caso si volesse optare per la varietà fastigiata, dalla chioma più contenuta e assurgente.
Se lo spazio non è molto, meglio ripiegare sulla betulla. Il bianco purissimo di Betula utilis – specie molto meno nota e diffusa della comune Betula alba – si accompagna a foglie di dimensioni maggiori. Se l’obiettivo è quello di realizzare un giardino elegante, moderno e raffinato, Betula utilis può costituire un buon punto di partenza.
Considerate le sue origini (montagne nepalesi), questa betulla si adatta più facilmente alle quote più elevate ma può essere impiegata con successo anche in pianura.

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Luca Masotto

Luca Masotto

Area: Orto e giardino