La L. n. 220/2012, che ha riformato il condominio, ha specificato, ove
ce ne fosse bisogno, che può svolgere l'incarico di amministratore
condominiale anche uno dei condomini. In un articolo di un anno fa
abbiamo indicato quali requisiti debba avere un amministratore
condominiale “professionista”, vale a dire colui che svolge l'attività
in modo continuo e abitudinario per una moltitudine di condomini.
Oggi invece vediamo quali requisiti debba avere l'amministratore interno e soprattutto quali sono le differenze rispetto a quello professionista.
Oggi invece vediamo quali requisiti debba avere l'amministratore interno e soprattutto quali sono le differenze rispetto a quello professionista.
Requisiti normativi In primo luogo, è bene chiarire fin da subito che i requisiti di onorabilità [previsti dall’art. 71-bis, lett. a), b), c), d), e) disposizioni att.ve Codice Civile] sono...