Le allergie fuori stagione sono spesso ignorate, eppure in autunno i nuovi pollini, gli acari della polvere e le muffe rendono la vita difficile agli allergici.
Non solo primavera. Le allergie possono manifestarsi anche in autunno, considerando che non esiste una stagione senza allergeni importanti. I sintomi sono quelli classici: occhi che lacrimano, starnuti continui, naso che cola, mal di testa, insonnia, prurito nasale e congestione, che sembrano non dare tregua. Cosa fare? È importante verificare con uno specialista la presenza di eventuali sensibilizzazioni, evitare il contatto con le sostanze allergizzanti - che siano pollini, polveri o muffe -, prestare attenzione a quello che si mangia o si beve e seguire i suggerimenti di cura del medico.
Pollini autunnali
Per gli allergici la passeggiata all’aria aperta in primavera è quasi proibitiva. In autunno anche, ma non sempre se ne è consapevoli. A differenza del credo comune, durante i mesi di settembre, ottobre e novembre il clima, complice il cambiamento climatico degli ultimi anni, favorisce la diffusione dei pollini di alcune piante, che un tempo erano innocui. Appena terminata la stagione delle Graminacee, infatti, entrano in campo le Composite e la Parietaria.
Piante autunnali allergeniche
La Parietaria ha la sua seconda fioritura annuale a settembre, per via dei frequenti temporali di fine agosto che, dopo la siccità estiva, la rinvigorisce. Non tutte le persone allergiche conoscono questa caratteristica della Parietaria e attribuiscono erroneamente a nuove sensibilizzazioni la comparsa dei sintomi.
Le Composite (Artemisia vulgaris, Bellis perennis, Helianthus annuus, Solidago virgo-aurea, Taraxacum officinale) sono un’altra famiglia di piante allergeniche che fioriscono in autunno, soprattutto nel Nord Italia, e per lo più sono causa di sensibilizzazioni associate.
“Tra le piante di questa famiglia spicca l’Ambrosia la cui liberazione di pollini può raggiungere picchi elevati procurando episodi di asma importante.
Alle Composite appartengono anche specie diffuse per il consumo alimentare come la lattuga, il tarassaco, il radicchio, il carciofo, il topinambur, il cardo, il girasole, la cicoria indivia, l’assenzio. Infatti, è bene porre attenzione alla possibile cross-reattività tra alimenti e sensibilizzazioni a inalanti: la cross-reattività è molto estesa in questa famiglia di piante”, spiega Renato Ariano, allergologo.
Altre piante autunnali, che possono generare allergie, sia al Nord sia al Sud italia, sono le Chenopodiaceae, la Lanciola e la famiglia delle Euphorbiacee, rappresentate da Ricino e da Mercorella.
Consigli per i pazienti pollinosici
“I pazienti allergici devono verificare presso uno specialista la presenza di eventuali sensibilizzazioni. Una volta effettuata la diagnosi, attuare la prevenzione, e iniziare dall’evitare il contatto con i pollini.
Non uscire di casa nelle ore più calde e luminose, periodo del giorno in cui le antere dei fiori si aprono diffondendo il maggior numero di pollini, è quasi impossibile per chi voglia mantenere una vita normale”, commenta Ariano.
Si può però evitare di introdurre, rientrando in casa, pollini raccolti all’esterno e depositatisi sui vestiti, cambiando vestiti, chiudendo quelli usati in un armadio e facendosi una doccia dopo che si è rientrati. “Attenzione anche ai nostri cani e gatti, con cui amiamo passeggiare fuori casa: andrebbero spazzolati accuratamente ogni volta (portando una mascherina durante l’operazione) perché il loro pelo potrebbe essere ricettacolo di numerosi pollini allergenici. Un altro consiglio è di fare attenzione a ciò che si mangia o si beve: il contenuto non deve contenere allergeni cross reagenti con i pollini incriminati. La camomilla, ad esempio, può procurare problemi a chi fosse molto sensibile alle Composite”, conclude Ariano.
Muffe e acari
Si può soffrire di allergie anche tra le mura di casa. Negli ambienti chiusi durante i mesi autunnali, proliferano allergeni come muffe e acari della polvere, facilitati dal clima umido stagionale e dal tepore del riscaldamento. Le muffe, come l’aspergillus o la alternaria, tendono a formarsi in ambienti chiusi e poco areati, mentre gli acari della polvere (non visibili a occhio nudo), diventano ospiti indesiderati di tessuti, tappeti, divani e materassi su cui quotidianamente riescono a liberare circa 2.000 minuscole particelle di escrementi che, se inalati, sono potenti allergeni.
Consigli per le allergie in casa
Un’accurata pulizia è l’arma migliore per contrastare gli acari della polvere. Per l’aspirazione di materassi, divani, tappeti, tende e moquette, è necessario ricorrere agli antistaminici, dietro prescrizione medica.
Per la diagnosi di allergie vengono utilizzati sia i prick test sia i prelievi del sangue di specifiche immunoglobuline IgE. La cura dedicata agli allergici è personalizzata e varia (si può ricorrere anche all’immunoterapia per un addio all’allergia) in base ai sintomi che ogni paziente manifesta. In generale, a tutti è consigliato eseguire un paio di lavaggi nasali al giorno con una soluzione salina, per aiutare a togliere i pollini dalle narici.