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Tempo di bilanci in giardino

Approfittiamo delle ultime settimane calde e prepariamoci all’autunno

L'estate non fa in tempo a divenire un ricordo che già si devono fare i programmi per la stagione fredda. Chi dispone di un giardino o anche solo di un piccolo balcone sa bene che bastano pochi giorni di assenza, il tempo di una breve vacanza, per rischiare di vedere vanificato il lungo lavoro primaverile. L'estate può mettere a dura prova la resistenza delle nostre piante, soprattutto quelle che si prodigano in abbondanti fioriture proprio nel periodo più caldo dell'anno.


Che fare dunque in questi ultimi scampoli di estate?
In primo luogo dobbiamo sostenere tutte le piante che sono ancora in piena attività. Se possibile è importante proseguire con un’irrigazione regolare, in modo da tenere umido il terreno in profondità, evitando ristagni nelle zone superficiali. Per ottenere questo risultato è consigliabile irrigare saltuariamente ma con volumi relativamente elevati, accorgimento che favorisce l’approfondimento radicale e riduce lo stress da caldo.
Bisogna inoltre evitare di mettere in relazione l’evapotraspirazione – ossia il “consumo” di acqua da parte delle piante – esclusivamente con le temperature registrate in giardino. In questo periodo dell’anno, infatti, così come a primavera, si assiste spesso a fenomeni ventosi molto intensi che vengono definiti “disseccanti”. Al pari di quanto accade alla nostra pelle, infatti, il vento ha la capacità di asportare umidità dalle foglie e, quindi, di far perdere turgore alle piante anche se le temperature esterne sono miti o addirittura basse.
Soprattutto se non utilizziamo accorgimenti come la pacciamatura, l’irrigazione – associata alle temperature elevate tipiche del periodo – favorisce l’emergenza e lo sviluppo di molte infestanti. Per controllarne il numero è necessario procedere alla loro eliminazione meccanica tramite zappettatura o scerbatura manuale. Quest’ultima è più indicata in caso di erbacee perennanti come la sorghetta della quale occorre estrarre l’intero apparato radicale pena la sua ulteriore diffusione nel terreno.
In ogni caso, le erbe spontanee devono essere eliminate prima che queste possano andare a fiore, in caso contrario favoriremo di molto l’accumulo di semi nel terreno che germineranno nel corso della successiva primavera.
 
Un modo “tecnologico” per contenere le infestanti è rappresentato dall’uso dell’irrigazione a goccia.

L’impianto è costituito da più vie, ognuna delle quali irriga una o più aiuole del giardino tramite microirrigatori che depositano limitati quantitativi di acqua solo nei pressi delle piante. In questo modo, buona parte del terreno è poco o per nulla umido e ciò contrasta molto efficacemente lo sviluppo delle malerbe.
Allo stesso tempo, un impianto di questo tipo è facilmente automatizzabile tramite una semplice centralina, a corrente o a batteria, dal costo molto contenuto. Quando le temperature scenderanno, ricordiamoci di svuotare l’impianto attraverso l’apposita valvola o, qualora mancasse, semplicemente sganciando le ali gocciolanti dalla centralina: piccola attenzione che ci eviterà spiacevolissimi danni da gelo.
Anche la concimazione – se facciamo ricorso a prodotti a lenta cessione, deve proseguire per tutto il mese di settembre, avendo l’accortezza di interromperla successivamente e utilizzando prodotti contenenti un tenore di potassio maggiore.
Questa premura aiuterà la pianta a “indurire” i tessuti e a prepararli al calo termico che si registrerà – talvolta improvviso – nei mesi a venire.

Il prolungamento della fioritura
Un secondo aspetto sul quale lavorare in questo periodo è quello del prolungamento del ciclo di fioritura delle piante. In questa stagione, per esempio, possiamo ancora godere degli splendidi fiori degli Hemerocallis, degli anemoni ibridi o delle diffusissime surfinie da balconetta.
Al di là di garantire loro acqua e nutrimento, infatti, è bene rimuovere prontamente tutti i fiori appassiti. Questa procedura, oltre a eliminare seccumi antiestetici, impedisce alle piante di allocare le loro energie nella produzione di semi e frutti, mantenendo il metabolismo concentrato sulla formazione di nuovi boccioli fiorali.
L’uso accorto dei giusti concimi è importante anche per prolungare la fioritura: la somministrazione di quantità eccessive di azoto, per esempio, stimola i vegetali a emettere nuove foglie (e di maggiori dimensioni) a scapito della differenziazione di gemme a fiore.

Le dimensioni
All’inizio dell’autunno è opportuno controllare la dimensione delle piante. Per quanto riguarda le siepi formali è quasi arrivato il momento di spolverare le cesoie per rimuovere la crescita di quest’ultimo scampolo di stagione. Prima di procedere, però, attendiamo che le temperature calino lievemente in modo da scongiurare la possibilità che la crescita prosegua dopo la potatura.
In questo modo avremo le piante “in ordine” per tutto l’inverno.
Un’attenzione particolare deve essere rivolta allo spessore della siepe: questo deve essere inferiore nella parte sommitale e maggiore nella parte basale in modo da favorire l’allontanamento dell’eventuale neve che dovesse cadere nel corso dell’inverno.
La potatura formale non deve essere però un mero esercizio geometrico: deve essere l’occasione per rimuovere i rami affastellati o sovrannumerari al fine di favorire il ricambio dell’aria all’interno della chioma e permettere una migliore penetrazione della luce solare. In questo modo riduciamo la possibilità che si instaurino malattie fungine da un lato e che i rametti interni, permanentemente in ombra, secchino.
Nel caso delle erbacee perenni, invece, una crescita eccessiva può portare allo “svuotamento” della parte interna con la conseguenza di avere dei vuoti di vegetazione (e di fioritura). Per questo motivo, ogni 3 o 4 anni in funzione della specie e del suo sviluppo, è bene dividere le piante: dopo avere scavato attorno al vegetale una buca sufficientemente grande per poterlo estrarre senza compromettere l’apparato radicale, si deve suddividere la pianta madre in tante piantine figlie utilizzando una vanga affilata.
Le piante così ottenute dovranno essere immediatamente poste a dimora per evitare che l’apparato radicale possa disidratarsi.
 
È fondamentale che ogni pianta conservi un quantitativo sufficiente di radici e di apparato fogliare, pena il mancato attecchimento.

Nuovi acquisti
A proposito di messe a dimora, a settembre inizia il periodo degli acquisti nei centri giardinaggio.
A volte è sufficiente un arbusto o un alberello messo nel posto giusto per modificare la percezione di un angolo di giardino o per ravvivare un terrazzo con un nuovo punto focale. Per questo è bene prendersi tempo e visitare con calma più garden centre in modo da avere a disposizione la pianta nel momento più adatto per la messa a dimora.
Piantare alberi e arbusti in autunno consente infatti di “guadagnare una stagione”: sino ai primi freddi, le temperature del terreno sono ancora ottimali per la crescita dell’apparato radicale.
I nuovi acquisti, quindi, potranno approfondire le radici prima dell’inverno e ripartire con slancio non appena la primavera busserà al nostro giardino.

Riguardo l'autore

Luca Masotto

Luca Masotto

Area: Orto e giardino