Sostegno alla maternità

Tre misure per l'anno 2025 a sostegno della maternità. Parliamo del Bonus bebè, dell'assegno di maternità dello Stato e dell'assegno di maternità dei Comuni.


Bonus Bebè
A partire dal 2025, le famiglie italiane con neonati possono beneficiare di una nuova iniziativa governativa denominata “Carta per i nuovi nati,” o Bonus bebè. Questo sostegno economico, del valore di € 1.200, è destinato a coprire le spese essenziali per i primi 3 anni di vita del bambino, come alimenti, pannolini e vestiti. 
La domanda può essere presentata tramite il portale Inps o i CAF a partire da fine marzo 2025, con erogazione del bonus nel mese successivo alla nascita, adozione o affido. La carta è utilizzabile presso negozi convenzionati sia online che fisici, per l’acquisto di beni di prima necessità come alimenti per neonati e bambini, pannolini, salviettine e prodotti per l’igiene, e abbigliamento per la prima infanzia. 
I requisiti per ottenere la Carta sono:
  • residenza in Italia di almeno uno dei genitori;
  • ISEE familiare fino a € 40.000 annui;
  • nessun limite legato alla condizione lavorativa: possono richiederla anche disoccupati e lavoratori autonomi.

Assegno di Maternità dello Stato nel 2025
L’assegno di maternità dello Stato è disciplinato dall’art. 75 D.Lgs. 26.03.2001, n. 151, viene chiamato spesso anche “assegno maternità base” o “maternità Inps” ed è destinato principalmente alle madri che non hanno altre forme di sostegno, come l’indennità di maternità Inps. L’assegno di maternità dello Stato è destinato ai lavoratori atipici e discontinui che non hanno abbastanza contributi per fruire dell’assegno di maternità ordinario.
I requisiti specifici variano a seconda della condizione lavorativa del richiedente.
  • Madre lavoratrice: è necessario aver versato almeno 3 mesi di contributi per maternità nel periodo compreso tra i 18 e i 9 mesi precedenti il parto o l’effettivo ingresso del bambino in famiglia in caso di adozione.
  • Madre disoccupata: è necessario dimostrare di aver lavorato almeno 3 mesi e aver perso il diritto a prestazioni previdenziali o assistenziali (NASpI, mobilità o cassa integrazione). L’intervallo di tempo tra la perdita del diritto e la data del parto o dell’ingresso in famiglia del bambino non deve essere superiore al periodo di fruizione delle prestazioni godute e comunque non superiore a 9 mesi.
  • Madre iscritta alla Gestione Separata Inps: è indispensabile avere almeno 3 mesi di contributi versati nei 12 mesi precedenti il congedo obbligatorio ordinario, ossia dall’8° mese di gravidanza o prima se la gravidanza dovesse risultare a rischio.
In caso di licenziamento o dimissioni durante la gravidanza: sono necessari almeno 3 mesi di contribuzione nel periodo che va dai 18 ai 9 mesi antecedenti al parto.
Inoltre, l’assegno di maternità statale spetta ai cittadini italiani, comunitari oppure extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo. Per la madre, deve essere garantita la residenza in Italia al momento del parto o dell’ingresso in famiglia del minore adottato o affidato.
Per il padre, sono previsti requisiti aggiuntivi in specifiche situazioni, come abbandono del figlio da parte della madre, affidamento esclusivo, adozione, decesso della madre, ecc. In alcuni casi di decesso della madre, non sono richiesti i requisiti dei 3 mesi di contributi o della perdita del diritto a prestazioni previdenziali.

Assegno maternità Comune 
L’assegno di maternità comunale è un sostegno economico disponibile nel 2025 per madri residenti con ISEE basso, in caso di nascita, adozione o affidamento. Questa prestazione assistenziale, erogata dai Comuni e pagata dall’Inps, si rivolge a cittadine italiane, comunitarie o straniere con regolare permesso di soggiorno che non beneficiano di altre forme di maternità. L’importo mensile nel 2025 è di € 407,40, per un totale di € 2.037 per i 5 mesi di durata. 
La domanda va presentata al Comune entro 6 mesi dalla nascita o dall’ingresso del minore in famiglia, allegando documenti specifici. 
I tempi di pagamento possono variare dai 60 ai 120 giorni e lo stato della pratica può essere monitorato online tramite il fascicolo previdenziale Inps.
I requisiti principali sono:
  • residenza. Il richiedente deve essere residente in un Comune italiano e può essere: cittadino italiano, cittadino comunitario, cittadino extracomunitario in possesso di un titolo di soggiorno valido;
  • requisiti economici. è necessario rispettare i limiti ISEE indicati dall’Inps. Per il 2025, il valore massimo dell’ISEE è di € 20.382,90 annui;
  • assenza di altre coperture previdenziali. Il richiedente non deve avere alcuna copertura previdenziale;
  • non essere beneficiario di altri assegni di maternità Inps. Il richiedente non deve essere già beneficiario di un altro assegno di maternità Inps.
L’assegno di maternità del Comune è un sostegno economico per le madri (o i padri in caso di decesso o abbandono della madre) riconosciuto nei casi di parto, adozione o affidamento preadottivo.
 

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Cinzia De Stefanis

Cinzia De Stefanis

Area: Agricoltura e ambiente - Terzo settore - gestione imprese e incentivi