Chi è il referente Covid
Il ritorno a scuola, quest’anno, è complesso e coinvolge di più famiglie e istituti, ma se i compiti dei genitori sono chiari (misurazione della temperatura a casa, ogni giorno, prima di recarsi a scuola) è la nuova figura dei referenti Covid a rappresentare una novità. Chi sono e come sono scelti?
Possono essere docenti o personale scolastico, così come lo stesso dirigente, anche se quest’ultimo è meno preferibile dati gli altri incarichi istituzionali.
Cosa fa il referente Covid
Ufficialmente non è richiesta alcuna competenza o conoscenza in ambito sanitario, perché i compiti sono soprattutto di comunicazione: il referente Covid è colui o colei che si deve occupare di relazionarsi con i genitori, avvisandoli in caso di sospetti sintomi del figlio studente, oppure che segnala il caso alla Asl territoriale. Questa figura si è resa necessaria solo per semplificare le comunicazioni con le autorità sanitarie, ad esempio indicando quali sono le classi vicine a quelle del ragazzo o del bambino che dovesse avere la febbre. Questo agevolarà le procedure di tracciamento in caso di positività.
I corsi di formazione online del Ministero
Il Ministero dell’Istruzione ha messo a disposizione 2 corsi gratuiti, fruibili su piattaforma EDUISS (www.eduiss.it) a cui potranno accedere circa 70.000 partecipanti, fino al 15.12.2020. Pensati per formare insegnanti, personale scolastico e professionisti sanitari, hanno l’obiettivo di consentire di monitorare e gestire possibili casi di Covid 19 nelle scuole. Al termine delle lezioni, asincrone, è previsto il superamento di test con domande a risposta multipla, a cui seguirà una valutazione e il rilascio di un attestato.
2 referenti Covid per sede
Nel protocollo messo a punto dalla maggior parte degli Istituti, sulla base delle linee guida del Comitato Tecnico Scientifico, sono indicati 1 o più referenti Covid. Bene che siano presenti almeno 2 persone per ciascuna sede, per poter garantire una continuità sempre, anche nel caso in cui 1 dei 2 non sia presente. Questo significa che negli Istituti con più plessi, saranno incaricate più persone, in modo che ce ne sia sempre almeno una per ciascuna sede.
I compiti del referente Covid in dettaglio
Ma cosa deve fare concretamente a scuola il referente? Il protocollo prevede che accompagni lo studente con sintomi sospetti nell’ambiente appositamente dedicato all’interno dell’istituto, avvisi il dirigente o, in sua assenza, il primo collaboratore. Il referente deve poi attendere l’arrivo del genitore, mantenendo la distanza di almeno un metro dal ragazzo o bambino, indossare mascherina chirurgica e guanti, fornire la mascherina allo studente qualora ne sia sprovvisto, misurare la temperatura con termometro a infrarossi, infine avviare la sanificazione del locale e degli altri ambienti dove sia stato lo studente, non appena questo si sia allontanato.
Oltre alla gestione dell’alunno o studente che presenti sintomi, il referente deve interfacciarsi con una figura omologa della Asl o delle autorità sanitarie. Anche queste, infatti, hanno il compito di individuare una figura che comunichi con le scuole.
Cosa succede dopo l’allontanamento dello studente da scuola
Dopo l’avvenuto allontanamento temporaneo del-l’alunno o studente sintomatico, si procede con l’isolamento anche di chi è entrato in contatto con il bambino o ragazzo? Assolutamente no. L’attività scolastica procede normalmente fino a che non si accertasse la positività. In quel caso, risalendo alla catena dei contatti, scatterebbe un’eventuale quarantena. Certo, c’è il rischio che nel frattempo il contagio aumenti, ma purtroppo non c’è una soluzione definitiva, per questo viene raccomandato sia di vaccinare contro l’influenza stagionale (per discriminare maggiormente nelle diagnosi) sia di scaricare la App Immuni, in modo da procedere a un tracciamento migliore.