Considerando che, tra laurea triennale e specialistica, il periodo di permanenza presso un'università può essere oggi di 5 anni, senza contare eventuali altri corsi o master, è chiaro che poter inserire i periodi di studio nel proprio fascicolo previdenziale, in modo da poterli utilizzare nel calcolo del futuro assegno pensionistico, rappresenta un vantaggio non trascurabile. Infatti, a condizione che gli anni del corso di laurea non siano già coperti da altri contributi, ad esempio da lavoro, è possibile trasformarli in anni di contribuzione pagando una certa somma, chiedendone appunto il cosiddetto “riscatto”.
Oggi il riscatto può essere fatto anche da chi non ha ancora intrapreso un'attività lavorativa, pagando un importo fisso per ogni anno. Il pagamento è rateizzabile fino a 10 anni e può essere detratto dalle imposte.
Periodi riscattabili È ammesso il riscatto del corso legale di laurea a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio. Se il titolo di studio ha valore legale in Italia, si...