Riportare i fiumi al loro stato naturale, senza barriere umane come le dighe, aiuterebbe a limitare le inondazioni e faciliterebbe l’assorbimento dell’acqua in eccesso nelle falde acquifere, preziose nei periodi di siccità. Queste le considerazioni promosse dal rapporto Rivers2Restore del WWF, pubblicato a luglio, che propone 11 progetti di ripristino di fiumi, in linea con le richieste della legge europea sul ripristino della natura. Le proposte presentate riguardano diversi Paesi Europei; per l’Italia il focus ricade sul fiume Adige con la richiesta di rimuovere 43 piccoli sbarramenti e la diga di Parcines per recuperare la connettività ecologica di 114 chilometri di fiume, con vantaggi sia per l’ambiente (ripristino pianure alluvionali, habitat per la trota marmorata, minor rischio che il fiume si prosciughi) sia per il turismo sia per la resistenza del territorio alle inondazioni.