Per prenotare una prestazione medica o per ritirare medicinali in farmacia, l'assistito deve essere munito di apposita ricetta.
La ricetta è un documento redatto da un medico, abilitato e iscritto all'albo professionale, che consente al paziente di prenotare visite specialistiche, esami di laboratorio e diagnostici o di acquistare i farmaci che richiedono una prescrizione medica. Esistono 2 principali tipologie di ricette mediche: quella rossa e quella bianca. In particolare, con riferimento a quest'ultima, quanto dura una prescrizione bianca? Dipende se la stessa è ripetibile o meno, cioè se può essere utilizzata per acquistare il farmaco prescritto una sola volta o più volte entro un determinato periodo di tempo.
La ricetta è un documento redatto da un medico, abilitato e iscritto all'albo professionale, che consente al paziente di prenotare visite specialistiche, esami di laboratorio e diagnostici o di acquistare i farmaci che richiedono una prescrizione medica. Esistono 2 principali tipologie di ricette mediche: quella rossa e quella bianca. In particolare, con riferimento a quest'ultima, quanto dura una prescrizione bianca? Dipende se la stessa è ripetibile o meno, cioè se può essere utilizzata per acquistare il farmaco prescritto una sola volta o più volte entro un determinato periodo di tempo.
La ricetta bianca
La ricetta bianca differisce da quella rossa in quanto viene compilata sul ricettario personale del medico e i medicinali prescritti sono a totale carico del cittadino. Quella rossa, invece, viene compilata sul ricettario regionale e i farmaci prescritti sono a carico del Servizio sanitario nazionale (Ssn).
La ricetta rossa
La ricetta rossa può essere compilata da:
- i medici di medicina generale convenzionati con il Ssn;
- i medici addetti alla continuità assistenziale pubblica;
- i pediatri di libera scelta;
- gli specialisti ambulatoriali interni;
- i medici dipendenti dal Ssn.
Con l’introduzione della ricetta elettronica il problema della validità regionale è stato ormai superato. |
Quanto dura la validità della ricetta rossa
In generale, la durata di una ricetta rossa, ossia il periodo di tempo entro cui la prescrizione può essere utilizzata per ritirare farmaci o per prenotare prestazioni, dipende dal tipo di ricetta e di prestazione riportata.
La ricetta rossa che prescrive farmaci ha una durata di 30 giorni. Pertanto, l’assistito può usufruirne per una volta e per il quantitativo di scatole prescritto, fino a 30 giorni dalla data di compilazione, che è visibile sulla ricetta stessa.
La ricetta rossa che prescrive visite specialistiche o esami di laboratorio e diagnostici, ha validità nazionale. Il cittadino può effettuare la prenotazione anche in una Regione diversa da quella di residenza, chiamando i Cup (Centri unici di prenotazione) competenti. Questo tipo di prescrizione ha una durata variabile da Regione a Regione anche se di solito è di 6 mesi da quando è stata emessa.
In cosa consiste la ricetta elettronica
La ricetta rossa sempre più frequentemente è sostituita dalla ricetta elettronica o dematerializzata, che viene compilata dal medico adoperando uno specifico programma del sistema sanitario della Regione, per cui è abilitato. In questo caso, per consentire all’assistito di prenotare esami e di ritirare farmaci, il medico stampa un promemoria su carta comune, sul quale sono riportati gli stessi campi e le stesse informazioni della ricetta rossa.
La ricetta elettronica ha la stessa capacità di prescrizione e la medesima durata di quella rossa. Per quanto riguarda la validità, quella che prescrive farmaci può essere utilizzata su tutto il territorio nazionale, pagando solo il ticket della Regione di residenza e l’eventuale differenza rispetto al prezzo di riferimento del generico al più basso costo. Nel caso in cui ci fossero problemi di collegamento informatico, il cittadino può comunque ritirare i farmaci prescritti utilizzando il promemoria cartaceo stampato dal medico e il farmacista applica il ticket previsto dalla Regione nella quale opera e non quello applicato dalla Regione di residenza dell’assistito.
La ricetta elettronica non può essere utilizzata per le prescrizioni, per le quali è ancora necessaria la ricetta rossa o sono richieste ricette di tipo speciale.
Nello specifico, non può essere utilizzata per prescrivere:
- ossigeno;
- farmaci stupefacenti, che modificano lo stato psicofisico della persona;
- sostanze psicotrope, che agiscono sul sistema nervoso;
- farmaci che richiedono un piano terapeutico Aifa (Agenzia italiana del farmaco);
- farmaci prescritti al domicilio del paziente o nelle residenze assistenziali sanitarie (Rsa).
Ricetta bianca: chi può redigerla e per che cosa
La ricetta bianca può essere redatta da tutti gli iscritti all’Albo dei medici chirurghi. Viene scritta su un foglio comune di carta ed è valida se contiene i seguenti elementi essenziali:
- nome e cognome del medico ed eventuale struttura sanitaria di appartenenza;
- nome del farmaco o del principio attivo;
- luogo e data di compilazione della ricetta;
- firma autografa del medico.
Sulla ricetta bianca possono essere prescritte tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale, di diagnostica strumentale e di laboratorio, di norma correlate alla branca di specializzazione del medico che la rilascia. Possono essere prescritti anche farmaci e più precisamente quelli che sulla confezione recano la dicitura “Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica”. In entrambi i casi, si tratta comunque di prestazioni a carico del cittadino assistito in quanto per quelle a carico del Servizio sanitario nazionale occorre la ricetta del ricettario regionale (ricetta rossa).
Quanto dura la prescrizione bianca
La ricetta bianca con prescrizione di farmaci ha validità non superiore a 6 mesi a partire dalla data di compilazione. Perciò, può essere utilizzata per acquistare medicinali fino a 10 volte nell’arco di 6 mesi, salvo diversa indicazione da parte del medico e ad eccezione di alcune categorie di farmaci come gli ormoni o gli ansiolitici, per i quali il periodo di durata è più breve. Entro questi limiti, la ricetta è ripetibile nel senso che l’assistito può esibirla al farmacista per acquistare i farmaci, fino al termine della sua validità. Ogni volta che viene presentata al farmacista per l’acquisto del medicinale viene timbrata ma, poi, viene riconsegnata all’assistito per poterla nuovamente utilizzare.