Ebbene sì, anche le nostre biciclette possono avere un certificato di proprietà. Sia chiaro, sono ammesse alla registrazione solo e-bike prodotte dal 2018 in poi (per capirci, le vecchie biciclette di casa che hanno solo valore affettivo e ci accompagnano nella vita di tutti i giorni no) ma è già un piccolo passo avanti.
La bici sempre più diffusa
In Italia gli appassionati di 2 ruote sono tanti, anzi sono sempre di più. E sono disposti a spendere cifre importanti per la loro passione ciclistica. Sia per una questione di comodità, in città una bici è d’obbligo, sia per una questione etica essendo la bicicletta un mezzo di trasporto ecologico e sostenibile. Esiste infatti, a tale proposito, il sito fiabitalia.it, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta; una organizzazione ambientalista con lo scopo di diffondere l’uso della bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico per una riqualificazione dell’ambiente urbano ed extraurbano. Un sito zeppo di informazioni sul ciclo turismo, sugli eventi per adulti e bambini e con una infinità di nozioni tecniche.
Diventando socio FIAB è possibile godere di notevoli sconti e convenzioni, una copertura RC bici (Responsabilità civile per i danni a terzi provocati circolando in bicicletta) e la possibilità di stare in compagnia in gite e viaggi alla scoperta del bel paese e non solo.
Ciclo registro
Come si procede alla registrazione della propria bicicletta? Innanzitutto occorre avere a portata di mano la marca ed il numero di telaio del proprio mezzo (il numero di telaio nella maggior parte dei casi, è stampato sotto il movimento centrale), poi si accede al sito cicloregistro.it, ci si registra (oppure si completa la pre-registrazione dopo l’acquisto in negozio) e il sito provvederà a rilasciare un certificato digitale di proprietà.
Maggior tutela
A cosa serve? Attraverso il ciclo registro le forze dell’ordine verificano la proprietà delle bici rubate: cioè, è più semplice avvisare il proprietario del ritrovamento in caso di furto. In Italia vengono rubate 320.000 bici ogni anno. Una tutela in più, no? La registrazione è gratuita sia per i clienti che per i negozianti, coinvolge forze di polizia e comuni ed aggrega tutti i registri esistenti.
Un’altra possibilità nelle nostre mani per tutelare i nostri mezzi di trasporto, anche su due ruote.