Sono stati 35.487 i reati ambientali accertati nel 2023 in Italia. A riportare questo e altri dati il rapporto Ecomafia 2024 (https://noecomafia.legambiente.it/) di Legambiente che collega i reati ambientali di vario genere con le organizzazioni criminali di stampo mafioso.
I reati maggiori per quantità sono quelli legati all’abusivismo dell’edilizia che sono stati 13.008, concentrati maggiormente nel Mezzogiorno, in particolar modo in Campania e Puglia. Aumentano del 66,1% rispetto al 2022 i reati intorno al ciclo rifiuti: 9.309 contro i 5.606 registrati nel 2022. Tra questi figurano lo smaltimento illecito di pneumatici fuori uso, gas refrigeranti e i rifiuti generati da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Si attestano a 6.581 i reati legati allo sfruttamento degli animali selvatici e domestici, traffici illeciti di animali esotici, bracconaggio e pesca illegale. Gli incendi dolosi accertati sono stati invece 3.691. All’ultimo posto per numero, ma in aumento rispetto al 2022, ci sono i reati di archeomafia (642), legati al patrimonio culturale: scavi clandestini, razzie nei siti archeologici, traffico illegale di opere d’arte.