Sei persone che si sono date da fare per salvare le loro foreste e per denunciare l’inquinamento dell’acqua. Questo accomuna i sei vincitori del Goldman Environmental Prize 2023, conosciuto come “il premio Nobel per l’ambiente”. Tra di essi, in Brasile, si è distinta l’indigena Alessandra Korap Munduruku che è riuscita a far ritirare 27 richieste di estrazione mineraria che avrebbero portato alla deforestazione di ampie aree della foresta Amazzonica, in un territorio indigeno nello Stato di Parà. L’attivista ha coinvolto numerosi capi tradizionali indigeni e, raccogliendo dati sui rischi connessi all’estrazione mineraria e la deforestazione, ha avviato una campagna mediatica che ha fatto pressioni sulla società mineraria britannica Anglo American. In America invece, nello Stato del Texas, Diane Wilson, pescatrice di gamberi, ha portato in tribunale un grande impianto di plastica con l’accusa di scaricare rifiuti tossici nella baia di Formosa. Grazie alle innumerevoli prove di granuli di plastica raccolti in acqua, ha ottenuto un accordo di 50 milioni di dollari per lo sviluppo di attività sostenibili e la sentenza che obbliga l’impianto a raggiungere lo “scarico zero” di plastica.