Le origini dell'attuale abitato di Pettorano sul Gizio risalgono all'epoca medievale, ma il territorio circostante e le alture vicine al paese vennero frequentate dall'uomo fin dal paleolitico. Ricerche condotte lungo le pendici del Monte Genzana e in varie zone circostanti hanno fornito testimonianze antichissime, soprattutto utensili appartenuti ai primi cacciatori che frequentarono e sporadicamente abitarono queste lande.
Tra gli antichi reperti archeologici conservati a Pettorano sul Gizio va segnalato il frammento in greco dell'Edictum de pretiis rerum venalium, emanato nel 301 d.C. dagli imperatori Diocleziano e Galerio per l'Oriente e da Massimiano Erculeo e Costanzo Cloro per l'Occidente. Si tratta dell'unico frammento in greco dell'editto in tutto l'Occidente e si ritiene che sia stato portato a Pettorano nel corso del XIX secolo. Il reperto si trova nell'atrio del Palazzo Croce.