Per 3 città italiane la cultura diventa strumento di rinascita e ripartenza: Parma, Bergamo e Brescia puntano sulle proprie eccellenze per il rilancio economico e sociale dopo la pandemia.
Parma ha ancora la sua occasione: sarà Capitale italiana della cultura anche per il 2021 grazie alla misura che proroga il titolo, inserita nel “Decreto Rilancio” del Governo. Una piccola consolazione per l’amministrazione comunale e per tutti i cittadini coinvolti, prima nella candidatura, e poi nell’organizzazione di un anno intero di eventi e iniziative che avrebbero dato grande visibilità alla città emiliana. Presentata anche la candidatura congiunta di Bergamo e Brescia per l’edizione 2023. Le due città, tra le più colpite dal Coronavirus, si uniscono dimenticando la storica rivalità per un obiettivo comune: rialzarsi e trasformare, per quanto possibile, la terribile esperienza vissuta in un’opportunità. Per tutte e tre le città italiane si riparte dalla cultura.
Il pensiero comune è quello che senza cultura non potrebbe esserci una vera ripartenza. Non solo a Parma, ma in tutto il Paese che eccelle in quest’ambito, spesso senza esserne nemmeno consapevole. Lo sforzo e le energie di tutti sono state convogliate allo scopo di non vanificare il grande lavoro fatto per dare lustro a Parma, alle sue tante eccellenze e peculiarità e realtà che operano in ambito culturale.