Un'area naturale protetta tra le più estese della Lombardia. Il Parco
delle Orobie Bergamasche comprende gran parte del versante meridionale
delle Orobie, con imponenti rilievi montuosi che si stagliano fino a
oltre 3.000 metri di altitudine ed estese vallate percorse dai fiumi
Brembo, Serio e Dezzo, che solcano rispettivamente le Valli Brembana,
Seriana e di Scalve.
Geografia
Nel territorio delle montagne si trovano boschi estesi, praterie che ospitano flora e fauna di elevato interesse, rupi e ghiaioni popolati da specie endemiche. Per via di questo importante capitale naturale, il Parco delle Orobie Bergamasche è noto come uno dei territori a più elevata biodiversità a livello regionale, nazionale ed europeo.
A livello geologico il Parco si suddivide in due settori, separati da un sistema di fratture e scorrimenti conosciuto come “Linea insubrica”: a nord si trova la catena delle Alpi Orobie, costituite da rocce cristalline, scure e antiche, che raggiungono le massime altitudini con il Pizzo Coca (3.050 metri); a sud sono presenti i gruppi montuosi delle Prealpi costituiti da rocce chiare, in prevalenza calcaree e dolomitiche.
Il Parco è famoso per la sua ricchezza d’acqua e i suoi circa 100 laghi. Numerose sono le cascate e fra tutte spiccano le Cascate del Serio, le più alte d’Italia e le seconde in Europa.
Questi monti, per un insieme di fattori climatici, geografici e geologici, hanno costituito un importate luogo di rifugio nel corso dei mutamenti climatici e hanno determinato condizioni favorevoli alla nascita di nuove specie animali e vegetali.
Fauna
Il patrimonio faunistico è molto ricco, in particolare per quanto riguarda gli invertebrati ipogei, ossia gli esseri viventi che vivono sotto, nelle cavità sotterranee della superficie del suolo e nelle falde. L’area del Parco, in questo senso, costituisce uno dei luoghi più significativi di tutte le Alpi centrali.
Non mancano gruppi faunistici più conosciuti come aquila reale, poiana, gheppio e specie più rare come civetta nana, civetta capogrosso, re di quaglie e il gallo forcello (simbolo del Parco). Molti anche i mammiferi selvatici, tra cui marmotta, tasso, ermellino e, tra gli ungulati, camoscio, cervo, stambecco. Infine, non manca l’orso bruno. Il paese di Cene, all’inizio della Val Seriana, ospita un Parco paleontologico con fossili del Triassico, tra cui numerosi rettili volanti.
Flora
A seguito delle numerose glaciazioni e con il conseguente isolamento di popolazioni e la formazione di nuove specie, il Parco delle Orobie presenta una flora particolarmente ricca sia per numero che rarità di specie.
In totale sono circa una cinquantina le specie osservabili nel Parco. Di notevole interesse sono Saxifraga presolanensis, endemita esclusivo delle prealpi bergamasche e la Primula glaucescens, detta “Primula di Lombardia”.
Cosa mangiare
Le Valli sono zone di alpeggio e tra le produzioni tipiche figurano svariati formaggi (Taleggio, Strachì, Strachitundt, Formaggella) che si presentano differenti per gusto e consistenza a seconda delle stagioni.
Il piatto più diffuso è la polenta detta taragna con funghi e formaggio; inoltre alcuni borghi sono organizzati con sistemi di ospitalità diffusa ed è possibile pranzare o cenare con gli abitanti.
La qualità delle acque del Parco è rinomata in tutto il mondo: fra tutte spicca la fonte di S. Pellegrino Terme.