“Per mio conto preferisco guardare un albero in tutto il suo splendore e in tutto il fiorire dei suoi rami che quando è potato e mutilato in modo da assumere una forma geometrica; non posso impedirmi di immaginare che un frutteto in fiore presenti un aspetto infinitamente più delizioso che tutti i piccoli labirinti dell'aiuola più curata”. Così nel 1712 scriveva lo scrittore e drammaturgo inglese Joseph Addison, il quale definiva il parco paesaggistico all'inglese come qualcosa di puro, in grado di affermarsi attraverso l'armonia delle varie parti data dalla contrapposizione degli opposti.
Perdersi all’interno di un parco paesaggistico è un’esperienza quasi mistica: i percorsi sinuosi e sempre diversi che scompaiono tra le forme dolci dello spazio suscitano emozioni indipendenti...