Dopo aver esaminato, nei precedenti numeri, i concetti base delle obbligazioni ordinarie e le principali tipologie di obbligazioni distinte secondo i diritti da esse attribuiti, analizziamo ora la remunerazione offerta da tali investimenti e le diverse modalità del suo calcolo in funzione della tipologia di tasso di interesse di prevista applicazione e quindi della struttura finanziaria.
Il tasso d'interesse o le sue modalità di determinazione sono obbligatoriamente indicate sia nel regolamento del prestito, documento un po' complesso e di non immediata comprensione per persone sprovviste di adeguata preparazione economico-finanziaria, sia nella sintetica e ,di più agevole comprensione, scheda prodotto o scheda informativa, che in genere la banca alla quale ci rivolgiamo per effettuare i nostri investimenti ci consegna preventivamente per illustrarci le caratteristiche dell'obbligazione. Soffermandoci sulle principali tipologie di tasso, vedremo le obbligazioni a tasso fisso, quelle così dette zero coupon, a tasso variabile e a tasso misto.
Per facilitare la comprensione di queste brevi osservazioni, nel commentare le diverse tipologie, verrà fornito qualche esempio di titoli di stato presentanti tali caratteristiche, data la maggior diffusione di essi nel patrimonio delle famiglie italiane, fermo restando che anche le obbligazioni societarie, i cosiddetti corporate bond, possono essere emesse a tasso fisso o variabile.
Tasso fisso Le obbligazioni a tasso fisso prevedono un unico tasso d’interesse che viene applicato per tutta la durata del prestito, dalla sua emissione fino al rimborso finale. Gli interessi...