Il nome di Fontanellato, dal latino Fontana Lata, è legato alla ricchezza delle sue acque sorgive, le cui origini pare risalgano al 1800 a.C. La presenza dell'uomo a Fontanellato ha origini antichissime: sono stati trovati reperti riconducibili a interi villaggi dell'Età del bronzo. Per la sua posizione fu un importante centro longobardo e poi, dopo alterne vicende, passò nel XIV secolo alla famiglia dei Sanvitale con la nascita di un piccolo feudo da parte del duca Gianmaria Visconti nel 1404.
I Sanvitale fortificarono il borgo e, da una iniziale torre fortificata, costruirono l’attuale Rocca trasformandola in sontuosa dimora rinascimentale, ricca di affreschi.
All’interno il gioiello più prezioso, è costituito dalla Saletta di Diana e Atteone, affrescata nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino.
Nella Rocca si intrecciano almeno due percorsi: quello medievale fra spalti e merli a picco sull’acqua del fossato difensivo; quello della residenza nobiliare settecentesca completamente arredata e ricca di opere d’arte, tele di scuola regionale e mobili d’epoca. Curiosa è anche la Camera Ottica, in un torrione che un tempo veniva utilizzato come prigione. Tra queste mura Alberto Sanvitale passava il tempo a osservare le scene di vita del borgo proiettate su uno schermo concavo grazie a un sistema di lenti e prismi.
All’interno il gioiello più prezioso, è costituito dalla Saletta di Diana e Atteone, affrescata nel 1524 da Francesco Mazzola detto il Parmigianino.
Nella Rocca si intrecciano almeno due percorsi: quello medievale fra spalti e merli a picco sull’acqua del fossato difensivo; quello della residenza nobiliare settecentesca completamente arredata e ricca di opere d’arte, tele di scuola regionale e mobili d’epoca. Curiosa è anche la Camera Ottica, in un torrione che un tempo veniva utilizzato come prigione. Tra queste mura Alberto Sanvitale passava il tempo a osservare le scene di vita del borgo proiettate su uno schermo concavo grazie a un sistema di lenti e prismi.