La Commissione Europea ha approvato la direttiva che disciplina il lavoro di tutti i dipendenti delle piattaforme digitali di consegne a domicilio, soprattutto dei “rider”. Il testo, che dovrà essere ora approvato dal Parlamento e dal Consiglio dell’Unione europea, prevede che le aziende dovranno applicare un contratto di lavoro subordinato e non più autonomo, come avviene per 9 piattaforme su 10. Stando alle stime Ue, le nuove norme potrebbero tradursi in una riqualificazione dei contratti di 4,1 milioni di persone. Le aziende dovranno quindi assumere i propri dipendenti, con la garanzia di un salario minimo, di un orario e di ferie e previdenza.
Gli obiettivi del provvedimento sono principalmente 3: garantire che le persone che lavorano attraverso le piattaforme abbiano o possano ottenere il corretto status occupazionale; assicurare equità, trasparenza e responsabilità nella gestione algoritmica nel contesto di lavoro della piattaforma; migliorare la trasparenza, la tracciabilità e la consapevolezza degli sviluppi nel lavoro sulle piattaforme. Inoltre, è prevista una revisione degli algoritmi che, fino ad ora, valutavano la qualità del lavoro e organizzavano le mansioni solamente sulla base, per esempio, del tempo di consegna o del ranking ricevuto dall’utente, creando un sistema di vero e proprio sfruttamento. La direttiva sarà applicata a tutte le piattaforme che operano sul territorio dell’Unione europea a prescindere dalla loro sede legale.