Triplicare l’uso delle energie rinnovabili e del nucleare entro il 2030 e allontanarsi dalle fonti fossili nei sistemi energetici con l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Questi i punti salienti della Cop 28, tenutasi a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, alla quale hanno partecipato i rappresentanti di 197 Paesi aderenti. L’accordo finale, il primo bilancio dell’azione climatica globale (Global Stocktake), sancisce un impegno per mantenere il riscaldamento globale sotto i 2 gradi centigradi, come indicato nell’Accordo di Parigi del 2015. Per la prima volta un testo ufficiale ha riportato la parola combustibili fossili, anche se non si è parlato di “abbandono” come in tanti chiedevano, ma di “allontanamento in modo ordinato ed equo”. Tra le altre indicazioni c’è la riduzione di emissioni di metano entro il 2030, la riduzione di emissioni derivanti dal trasporto stradale, grazie a veicoli a zero o basse emissioni, l’eliminazione di sussidi “inefficienti” ai combustibili fossili e l’accelerazione di tecnologie di abbattimento e rimozione come la cattura del carbonio e l’idrogeno.