Una volta erano le baite di montagna. Ora parlare di case in legno significa riferirsi ad edifici moderni, altamente tecnologici e progettati con elevati standard di efficienza energetica. E che si stanno man mano imponendo come una valida alternativa all'edilizia tradizionale.
Boom delle case in legno in Italia
Il sorpasso è ancora lontano, ma i numeri in Italia sono sempre più importanti, come confermano gli ultimi dati tratti dal “2° Rapporto Case ed Edifici in Legno”, redatto dal Centro Studi Federlegno Arredo e pubblicato lo scorso luglio, che fa una radiografia dettagliata del mercato degli edifici a struttura in legno costruiti in Italia nel 2015. Il legno va forte, con oltre 3.400 nuove abitazioni realizzate in un anno, pari a una casa su 14, per un valore complessivo di 696 milioni di euro.
Il dato più interessante è che il settore è cresciuto, e continua a crescere, in un periodo di forte sofferenza per il mercato dell’edilizia e dell’immobiliare, che fa ancora fatica a riprendersi dal crollo del 2010.
Un materiale sostenibile
A cosa si deve la riscoperta di un materiale antico come il legno? La risposta sta tutta, o quasi, nel concetto di sostenibilità ambientale. Il legno è uno dei pochi materiali utilizzabili per costruire ad essere realmente rinnovabile e caratterizzato da un basso impatto ambientale nell’intero ciclo di vita.
La fase di costruzione delle case prefabbricate implica l’impiego di una bassa quantità di energia sia per le operazioni di trasporto e montaggio del cantiere, che per la produzione degli elementi costruttivi dell’edificio. A differenza di cemento e acciaio il legno è poi totalmente riciclabile e quindi non crea rifiuti difficili da smaltire ed è infine un materiale in grado di catturare ingenti quantità di CO2 intrappolandola al suo interno, senza pericolo di rilascio in ambiente.
Proprietà antisismiche
Diventate appannaggio della bioedilizia, le abitazioni in legno spiccano anche per le proprietà antisismiche. Essendo un materiale leggero e flessibile, il legno ha una resistenza alle forze telluriche decisamente migliore rispetto all’acciaio, più volte collaudata in paesi ad elevato rischio sismico come America e Giappone, dove si costruisce abitualmente con questo materiale.
Contrariamente a ciò che si può pensare, il legno ha infine un’ottima risposta al fuoco, anche in questo caso migliore rispetto all’acciaio e al cemento armato, che si deformano già a una temperatura di 200°C, contro i 300°C a cui il legno ha dimostrato di resistere strutturalmente.
Le città sostenibili sono verticali
Bisogna però dire che la sola scelta di un materiale green non è sufficiente per ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni. Vanno considerati molti altri aspetti, primo fra tutti quello del consumo di suolo. Una città che vuole essere sostenibile deve puntare sulla verticalità, ovvero su modelli ad alta densità abitativa, rispetto a uno sviluppo capillare. Perché soltanto in questo modo è possibile risparmiare suolo e ottimizzare una serie di consumi che altrimenti verrebbero ripartiti in una moltitudine di piccole abitazioni.
Grattacieli in legno?
Insomma, che ci piaccia o no, il futuro è nei grattacieli. Ed è qui che il discorso sul legno si complica, perché è tutt’ora considerato un materiale meno resistente rispetto a calcestruzzo e acciaio e quindi inadatto a strutture eccessivamente alte. Una considerazione vera soltanto in parte. La ricerca progettuale e tecnologica ha dimostrato, negli ultimi anni, non solo di aver risolto alcuni limiti strutturali dei pannelli, ma anche che il legno dovrebbe essere utilizzato non in modo esclusivo ma come componente principale di un mix che prevede anche una minima presenza di acciaio e calcestruzzo, al fine di rafforzare unicamente alcuni punti critici.
Servono nuovi modelli costruttivi
Una ‘ricetta’ impiegata nella realizzazione del famoso Brock Commons di Vancouver, in Canada, che, con i suoi 53 metri distribuiti su 18 piani, detiene ancora il primato mondiale di grattacielo in legno più alto del mondo. E alla base di numerose ricerche per lo sviluppo di nuovi sistemi costruttivi ibridi. Come quello elaborato dallo studio americano Skidmore, Owings & Merrill (SOM) e dalla Oregon State University e testato di recente nel progetto Timber Tower Resarch, che mixa legno e calcestruzzo, per dimostrare come il legno possa essere usato come principale elemento strutturale anche nei grattacieli.
Senza andare oltreoceano, un altro esempio virtuoso viene dal Trentino dove, grazie alla collaborazione fra Pre Metal e Habitech - Distretto Tecnologico Trentino, è stato sviluppato un sistema innovativo di prefabbricazione che usa legno e acciaio.
L’importanza del riciclo
Un ultimo aspetto a cui gli scettici si aggrappano è quello della durata. Acciaio e cemento hanno una vita molto più lunga del legno, questo è assolutamente vero.
Ma in un mondo in continua evoluzione, dove le città sono sempre più dinamiche e si trovano nel corso dei decenni a doversi re-inventare per dare una risposta a necessità mutevoli, ha ancora senso parlare di durata? Secondo alcuni dati, la vita media di un edificio nelle principali città britanniche va dagli 11 ai 32 anni, mentre per quelli in Giappone si arriva a un massimo di 41, poi scatta la demolizione.
Non vale quindi la pena prediligere un materiale che possa essere riciclato e riutilizzato una volta dismesso?