Storia e cultura
Il borgo di Carloforte è situato sull’Isola di San Pietro che fa parte dell’arcipelago del Sulcis, in Sardegna. A livello amministrativo l’intero territorio dell’isola appartiene al Comune di Carloforte che si caratterizza per essere l’unico centro abitato.
Una leggenda narra che l’apostolo Pietro (primo papa della Chiesa cattolica) di ritorno dall’Africa e diretto a Roma, avrebbe sostato nell’isola a causa di una tempesta: da qui l’attuale nome di “Isola di San Pietro”.
La storia di questo luogo è legata a doppio filo con Genova e con la città tunisina di Tabarka. Nel corso del 1700 Carloforte fu colonizzata dagli abitanti di Tabarka, colonia ligure di proprietà della famiglia dei Lomellini che al tempo erano signori di Pegli (oggi quartiere di Genova). Gli abitanti di Tabarka si spostarono a Carloforte per sfuggire alle scorribande dei corsari e per cercare nuove opportunità di sviluppo. Qui si dedicarono alla pesca del corallo e dei tonni a cui affiancarono la costruzione di saline. Il borgo prese il nome di “Carloforte” in onore al re di Sardegna Carlo Emanuele III, il quale favorì la colonizzazione da parte dei coloni tabarchini nel 1738.
Anima ligure e dialetto tabarchino
Curiosamente, l’idioma degli antichi abitanti sopravvive ancora oggi: Carloforte è considerata un’isola linguistica ligure - un’isola nell’isola - per via del dialetto che è molto simile al genovese moderno. Il borgo appare come un pezzo di Liguria trapiantato in Sardegna. Oltre al dialetto, sono liguri anche i colori delle case, le abitudini e i modi dell’abitare. L’architettura è mediterranea con ballatoi, scalinate, carruggi e inserti arabi.
Questo luogo è un vero esempio di una comunità marinara aperta ai traffici e capace di sintetizzare le diverse culture del Mare Nostrum, dai remoti fenici e cartaginesi ai naviganti greci, dai romani che qui facevano rifornimento di grano ai liguri tunisini, che vi hanno lasciato l’ultima e definitiva impronta.
Cibi e prodotti tipici
Il tonno rosso è il prodotto locale per eccellenza, spesso accompagnato da varie ricette che prevedono la presenza di pesto, focaccia e farinata. Senza dimenticare il “cascà”, variante del cous cous tunisino.