Si può usufruire della detrazione Irpef del 50% per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici destinati ad arredare un immobile oggetto di interventi di recupero del patrimonio edilizio. La legge di Bilancio 2025 ha ulteriormente prorogato questa agevolazione, stabilendo che si applica anche per le spese sostenute nel 2025. L'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la guida “Bonus mobili ed elettrodomestici” (https://bit.ly/guida-bonus-mobili) al fine di rendere più semplice eseguire gli adempimenti per fruire dell'agevolazione.
Come ottenere il bonus
La detrazione si ottiene indicando le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello Redditi PF) e spetta unicamente al contribuente che usufruisce anche della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro, il bonus per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non spetta a nessuno dei due. |
Per poter usufruire dell’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare un intervento di recupero del patrimonio edilizio (purtroppo non tutti gli interventi sono ammessi) sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. Questo intervento, inoltre, deve essere iniziato a partire dal 1.01 dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei mobili e degli elettrodomestici.
In sostanza, per poter beneficiare del bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di recupero del patrimonio edilizio siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio, oppure quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare la casa, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso (ad esempio il garage), anche se accatastata autonomamente. |
Interventi edilizi necessari per avere la detrazione
Gli interventi che consentono di poter usufruire del bonus sono i seguenti:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti (ad esempio: installazione di ascensori e scale di sicurezza, sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia di infisso, sostituzione dei tramezzi interni senza alterazione della tipologia dell’unità immobiliare, modifica della facciata);
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie (ad esempio: adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti, ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edificio);
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali (ad esempio: tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzione di infissi esterni, sostituzione tegole e rinnovo delle impermeabilizzazioni).
Come precisato dall’Agenzia delle Entrate il bonus mobili spetta anche ai contribuenti che usufruiscono del Sismabonus, per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico, nonché, per le spese sostenute del Superbonus. |
Per quali acquisti spetta il bonus
La detrazione spetta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi, incluse le spese di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
Mobili nuovi
Per esempio: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione.
È escluso l’acquisto di porte, pavimentazioni (per esempio, il parquet), tende e tendaggi, altri complementi di arredo.
Elettrodomestici nuovi
Devono essere di classe energetica non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori, come rilevabile dall’etichetta energetica. L’acquisto è comunque agevolato per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.
Rientrano nei grandi elettrodomestici, per esempio: frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga e asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche, forni a microonde, piastre riscaldanti elettriche, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Comunicazione all’ENEA
Gli acquisti di alcuni elettrodomestici, per i quali si può usufruire del bonus (ad esempio: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga, lavatrici) vanno comunicati all’Enea. Tutte le informazioni sull’invio della comunicazione sono disponibili sul sito dell’Enea, alla pagina dedicata al “Bonus casa”.
Importo detraibile
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di recupero del patrimonio edilizio, la detrazione del 50% va calcolata su un importo massimo di 5.000 euro per gli anni 2024 e 2025. Tale limite va riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici. La detrazione deve essere ripartita tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo.
Se gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono stati effettuati nell’anno precedente a quello dell’acquisto, o sono iniziati nell’anno precedente a quello dell’acquisto e proseguiti in detto anno, il limite di spesa deve essere considerato al netto delle spese sostenute nell’anno precedente per le quali si è usufruito della detrazione.
Pagamento delle spese
Per avere la detrazione sugli acquisti di mobili e di grandi elettrodomestici occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.
Non è consentito, invece, pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Se il pagamento è disposto con bonifico, non è necessario utilizzare quello appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
La detrazione è ammessa anche se i beni sono acquistati con un finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento. |
Per il pagamento con carte di credito o di debito la data di pagamento è individuata nel giorno di utilizzo della carta da parte del titolare (indicata nella ricevuta di transazione) e non nel giorno di addebito sul conto corrente.
Documenti da conservare
I documenti da conservare e da esibire all’Amministrazione Finanziaria in caso di richiesta sono:
- ricevuta del bonifico;
- ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
- documentazione di addebito sul conto corrente;
- fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti;
- eventuale copia della comunicazione all’ENEA.
La legge di Bilancio 2025 ha previsto un contributo per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, almeno di classe energetica B, prodotti nell’UE, in sostituzione di vecchi elettrodomestici con classe energetica inferiore e senza che l’acquisto sia legato a una ristrutturazione. Il bonus detto “Bonus elettrodomestici” è concesso in misura non superiore al 30% del costo di acquisto, nel limite di spesa massimo di € 100. Il limite suddetto è aumentato a € 200, nel caso in cui il nucleo familiare dell’acquirente presenti un ISEE inferiore a € 25.000 annui. Criteri, modalità e termini di erogazione di questo bonus (che non fa parte della detrazione fiscale e potrebbe essere uno sconto diretto o rimborso all’acquisto) saranno decisi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MiMiT) in un decreto che dovrebbe essere pubblicato nel mese di marzo. |