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Aprire la Partita Iva

Quali sono i passaggi fondamentali

La crisi economica degli ultimi anni ha portato molti a doversi reinventare un lavoro, magari dopo aver perso il posto come dipendente. Per questo le aperture di Partite Iva e l'avvio di nuove attività sono in costante aumento. Occorre tuttavia prestare molta attenzione e informarsi bene prima di optare per questa scelta. Abbiamo chiesto alla commercialista Francesca Motola, iscritta presso l'Ordine di Milano, di aiutarci a fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali.


Per prima cosa vorremmo sapere operativamente come si apre una Partita Iva
L’apertura della Partita Iva in sé è piuttosto semplice, vi sono tre modalità, una prima più “tradizionale” che prevede la richiesta di attribuzione del numero di Partita Iva recandosi presso uno degli sportelli dell’Agenzia delle Entrate previa compilazione di un apposito modulo cartaceo.
Esistono poi i canali telematici messi a disposizione sul sito dell’Agenzia delle Entrate a cui il cittadino può accedere o con il proprio codice pin personale oppure delegando un intermediario abilitato (commercialista, Caf, patronato, ecc..) a presentare la richiesta per proprio conto.

Quanto costa?
Non ci sono costi di apertura della pratica e l’attribuzione del numero di Partita Iva sia presso gli uffici sia attraverso i canali telematici è immediata.

La Partita Iva va bene per svolgere qualsiasi attività?
E' importante premettere che l’apertura della Partita Iva deve sottintendere l’avvio di un’attività presumibilmente costante e duratura nel tempo. Nella prassi si è spesso fatto un uso improprio delle Partite Iva, soprattutto per sostituire finti rapporti di lavoro dipendente o di collaborazione.
Caratteristica peculiare è lo svolgimento in forma autonoma, sia professionale che imprenditoriale, di un’attività economica. Qualora questi requisiti, per qualsiasi motivo, vengano meno occorre interrogarsi se la Partita Iva sia la scelta corretta.

Cosa cambia per un titolare di Partita Iva in termini di tassazione?
Da un punto di vista fiscale non cambia molto poiché la tassazione Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche) funziona allo stesso modo e con le stesse aliquote sia per un dipendente sia per un lavoratore autonomo, con l’unica eccezione se si opta per l’adozione di regimi fiscali agevolati che prevedono una tassazione forfettaria.

La previdenza
Il vero elemento discriminante tra un dipendente e un autonomo non è tanto il carico fiscale quanto la previdenza, che risulta totalmente a carico del lavoratore.
In pratica se in un rapporto di lavoro dipendente il datore si assume all’incirca il 60-70% degli oneri previdenziali, nel caso degli autonomi questi sono al 100% a carico degli stessi. Inoltre non sono previsti benefit come la copertura in caso di malattia, le ferie, il TFR, ecc.

E in termini di scadenze e adempimenti?
Cambiano molte cose: prima di tutto vi sono degli obblighi di tenuta e registrazione contabile a cui si affiancano numerose scadenze infrannuali sia per i pagamenti sia per l’espletamento degli adempimenti stessi.
 
Dal 1.01.2019 entrerà in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica per i titolari di Partita Iva, che renderà per forza necessario l’adeguamento a tale novità anche da un punto di vista operativo.

Quali sono i costi di gestione della Partita Iva?
I costi variano in funzione del volume di lavoro che necessita la gestione e che sono una diretta conseguenza della tipologia dell’attività svolta e delle caratteristiche in quanto a seconda del regime fiscale prescelto, del volume d’affari, della presenza di operazioni con l’estero o di particolari regimi speciali Iva si può registrare un maggiore o minore impegno del professionista a cui si assocerà un più o meno alto onorario annuale.
A questo si dovrà aggiungere il costo per la redazione delle dichiarazioni fiscali e l’invio telematico delle stesse. Solitamente possono essere proposte tariffe a forfait per la tenuta della contabilità e separatamente per gli adempimenti fiscali.

E' possibile gestire da soli la Partita Iva?
è una domanda che molti si pongono nel tentativo di abbattere il più possibile i costi di gestione della propria attività.
In linea teorica è possibile gestire da soli la Partita Iva, tuttavia si deve fare i conti con la rapidità con cui le normative cambiano e si evolvono, per le quali occorre uno studio e aggiornamento costante.
Molti adempimenti, inoltre, sono ormai svolti esclusivamente mediante l’uso di software appositi e di servizi telematici, difficilmente utilizzabili dai privati. Per una società la gestione in autonomia sarebbe impensabile se si considera che spesso nel corso dell’attività occorre fare anche simulazioni e calcoli di convenienza non sempre facili.

Con la stessa Partita Iva si possono gestire attività diverse?
E' possibile gestire attività diverse con la stessa Partita Iva solo se le stesse hanno natura omogenea e se non vi sono particolari restrizioni dettate dall’attività svolta.
Attività d’impresa e attività professionale non possono coesistere con la stessa Partita Iva così come molte professioni escludono l’esercizio di qualsiasi altra attività.
Nel caso con la stessa Partita Iva si svolgano attività diverse, è comunque richiesta la contabilità separata per ciascuna di esse, mentre ai fini fiscali i redditi derivanti da entrambe le attività concorrono alla determinazione del reddito complessivo del soggetto che le esercita.

Se chiudo la Partita Iva, si può riaprire in un momento successivo?
Si, la Partita Iva è sempre possibile riaprirla.

A chi ci si può rivolgere per la gestione della Partita Iva?
Il mio consiglio è di rivolgersi sempre ad un professionista abilitato ed iscritto ad un ordine professionale, anche e soprattutto a propria tutela poiché affidarsi a figure di consulenti diversi e non iscritti ad un albo giuridicamente riconosciuto potrebbe comportare il mancato riconoscimento del risarcimento in caso di contestazione e danni.
Per la gestione contabile e fiscale sono attivi anche i Caf, le associazioni di categoria e i patronati che spesso per attività di dimensioni ridotte o individuali offrono tariffe più economiche.

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Francesca Motola

Francesca Motola

Area: Fisco e tasse