Il sistema agricolo negli ultimi anni è andato incontro a numerosissime difficoltà che hanno messo a dura prova la resistenza delle aziende agricole sul mercato ed hanno portato alla diminuzione delle aziende di piccole dimensioni, incapaci di reggere la pressione esercitata dagli altri anelli della catena alimentare, come la trasformazione o la distribuzione. Di conseguenza sono aumentate le aziende agricole di grossa taglia agevolando un tipo di agricoltura intensivo e tendenzialmente votato alla monocultura.
Questo modello di produzione inizia ad essere messo sotto pesante discussione in quanto agevola una serie di esternalità negative che vanno contro alla sostenibilità del sistema agroalimentare ed ambientale stesso.
Parallelamente, e fortunatamente, si è sviluppato un tipo di agricoltura resiliente e multifunzionale che frequentemente parte dalle donne.
Questo modello di produzione inizia ad essere messo sotto pesante discussione in quanto agevola una serie di esternalità negative che vanno contro alla sostenibilità del sistema agroalimentare ed ambientale stesso.
Parallelamente, e fortunatamente, si è sviluppato un tipo di agricoltura resiliente e multifunzionale che frequentemente parte dalle donne.
Donne in agricoltura
Ad oggi risulta complesso rappresentare la dimensione dell’imprenditoria femminile in agricoltura, in quanto i dati del censimento (l’ultimo censimento dell’agricoltura risale al 2010) non permettono di indicare con più di una persona la titolarità dell’azienda, generalmente l’azienda viene gestita dai due coniugi ma spesso il potere decisionale viene svolto dalla donna.
Detto questo secondo l’ultimo censimento le imprese agricole femminili sono circa il 32% del totale delle aziende agricole e il 17,8% del totale delle imprese condotte da donne in Italia.
Se si vanno ad analizzare gli orientamenti economici emerge la propensione alla diversificazione produttiva, l’agriturismo e la fornitura di alcuni servizi come le fattorie didattiche e l’agricoltura sociale. |
Le donne si stanno affermando in tutte quelle attività innovative e multifunzionali che sostengono non solo l’attività produttiva, ma la tutela delle tradizioni, delle aree rurali, la salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente.
In Provincia di Mantova, le imprese agricole condotte da donne si sono concentrate negli ambiti più creativi: oggi a Mantova la metà degli agriturismi e delle aziende che partecipano ai mercati contadini sono gestite da donne ed è proprio tramite la loro intraprendenza che il concetto di ‘multifunzionalità’ in agricoltura sta acquisendo sempre più importanza e l’azienda agricola è diventata sempre più aperta al rapporto con la società. Di seguito alcuni esempi.
L’imprenditoria femminile nelle fattorie sociali
Il “Cencio Molle”, azienda agricola di Curtatone (MN), nasce quasi 5 anni fa dall’unione di due obiettivi.
Il primo è quello di sperimentare delle tecniche colturali rispettose dell’ambiente, come la permacoltura e l’orto sinergico.
Il secondo obiettivo è quello di fare agricoltura sociale, dando la possibilità a persone con uno svantaggio, come quello della disabilità, della condizione di profugo rifugiato, oppure di disoccupazione non temporanea, di sperimentarsi in ambito agricolo per capire se può essere una forma di inclusione lavorativa o semplicemente un’attività rieducativa socializzante. Tre i soci che hanno deciso di costituire la società agricola iniziando con due ettari di terreno alle Grazie di Curtatone. Nell’azienda si coltivano ortaggi e si portano avanti diversi progetti con varie cooperative ed associazioni che si occupano di disabilità ed altri tipi di disagio sociale.
Serena Speranzini, una dei titolari, si fa portavoce di questa realtà tutti i sabati mattina al mercato contadino di Mantova, grazie al quale nel corso degli anni l’azienda ha visto aumentare sempre di più la sua clientela, soprattutto per l’instaurarsi di un rapporto di fiducia. “Con la conoscenza aumentano anche i rapporti umani”; è questa la filosofia che Serena porta avanti e che sta alla base del successo dell’azienda.
L’imprenditoria femminile e l’innovazione
Nella fetta di pianura tra Oglio e Mincio ai cigli dell’antica Via Postuma, sorge circondato da un bosco di ciliegi la Palazzina Bassa dove Fabiola coltiva e trasforma prodotti ortofrutticoli, unendo il genuino al ricercato con gusto come mostarde mantovane con zenzero, conserve e sottoli, e lo zafferano di pianura. Fabiola, di origine Eritrea, aveva iniziato la sua carriera come grafica, ma il cibo era sempre stato una sua grande passione, tanto da portarla ad avvicinarsi al mondo della ristorazione ed aprire un ristorante.
Già dai primi tempi si era trovata di fronte all’esigenza di avere materie prime fresche e di buona qualità per il suo ristorante.
E per sopperire a questo bisogno ha iniziato a coltivarle, nella tenuta del suo compagno. Pian piano l’attività agricola ha preso il sopravvento, tanto da diventare per Fabiola l’attività principale. Avendo un appezzamento di terreno limitato, la scelta imprenditoriale è stata quella di coltivare prodotti atti alla trasformazione, coltivati nel rispetto dell’ambiente, del suolo e del terreno che circonda l’azienda. Il successo, che sta riscontrando l’azienda, è dovuto alla sperimentazione ed a coniugare aspetti della tradizione con gusti e prodotti dai sapori “esotici”, come può essere la mostarda di zenzero: un prodotto che segue le ricette della tradizione delle “rasdore”, a cui viene aggiunto un po’ di estro innovativo e culturale di Fabrizia.
Un altro importante aspetto è quello della presentazione e del packaging, avendo un passato da grafica, le erano ben note le esigenze estetiche dei prodotti e di story-telling.
Infatti uno dei nodi principali delle piccole aziende è quello di aver difficoltà a far percepire la maggior qualità delle proprie produzioni ai consumatori finali.
Di storie come queste ce ne sono molte altre: come Elena di Cascina Basalganella che ha saputo riadattare la laurea in psicologia applicandola nella sua fattoria didattica, o Mariangela delle Calandre che dopo una vita in ufficio ha iniziato a coltivare e trasformare grani antichi.
Questi sono solo alcuni esempi di un fenomeno che sta fortunatamente prendendo piede e che potrà sicuramente contribuire a migliorare attività e risultati nel settore agricolo portando come visto nuove idee e nuove iniziative imprenditoriali. Non ci resta quindi che auspicare e lavorare per la continua crescita di questo comparto tanto importante per l’economia del nostro territorio.